Il caldo infinito di questa stagione che preoccupantemente non vuole evolvere e che ci fa toccare con mano, forse più che i rischi, un destino climatico per noi già scritto, ci rende difficile pensare che siamo già abbondantemente in autunno (la stagione astronomica è iniziata da 20 giorni, quella meteorologica da 40), eppure è così.
Gli alberi immancabilmente nell'arco di poche settimane porteranno a termine il loro ciclo vegetativo annuale con la caduta delle foglie; ma prima di spogliarsi i boschi regaleranno il loro ultimo spettacolo, forse quello più bello di tutto l'anno, il cosiddetto “foliage”, il cambio di colore che li porterà dal verde al giallo e al rosso che infiammeranno colli e vallate tra le brume dell’autunno. Si tratta di uno spettacolo sempre più apprezzato da molti, un vero e proprio generatore di viaggi e di turismo, e un appuntamento imperdibile per gli appassionati di fotografia.
Ma come avviene questa ultima magia che ci regalano gli alberi? In estate la foglia è ricca di clorofilla, il pigmento fondamentale (verde) che le consente di svolgere la fotosintesi e quindi di autoprodursi gli zuccheri necessari a sostentarsi e crescere; in autunno la clorofilla viene pian piano degradata e si accumulano sempre più nella foglia altri due pigmenti, antociani e carotenoidi (dai colori caldi tra il giallo, il rosso e il viola), ed è questo il motivo del loro cambio di colore. La pianta durante questi processi, recupera elementi che ritiene preziosi e che le serviranno come scorta, mentre tutto ciò che è considerato scoria resta nella foglia che presto verrà abbandonata. Contemporaneamente all'altezza del picciolo si crea un setto di separazione lungo il quale avverrà il distacco fogliare, e le cellule suberificano in modo tale che non rimanga aperta nessuna ferita.
Un momento magico è dunque alle porte, che ciascuno può vivere ovunque, anche in un piccolo parco urbano, ad esclusione ovviamente da alcune aree alpine o mediterranee dominate dai sempreverdi.