La calma della faggeta © Marta ZarelliUno degli itinerari più belli e conosciuti dei Monti Sibillini, racchiude in pochi chilometri ambienti diversi nei quali lo sguardo e le sensazioni sono contrastanti emozionando chi attraversa lo spazio per la prima volta. L’orrido dell’Infernaccio, il profondo canyon scavato da fiume Tenna, la faggeta di San Leonardo, con i suoi maestosi esemplari ad alto fusto, l’Eremo di San Leonardo un luogo di culto al cospetto della montagna madre, il Monte Sibilla, e la cascasta nascosta un luogo appartato e selvaggio. Escursione facile e per questo molto frequentata, soprattutto nel periodo estivo. E’ prevista una regolamentazione comunale di accesso nel periodo inverno-primavera (dal dicembre a fine marzo) che può essere prorogata in base al totale scioglimento delle nevi nei ripidi canali nel versante nord del Monte Sibilla. Per informazioni consultare il sito del comune di Montefortino (www.montefortino.com). Nei periodi di apertura al flusso turistico il regolamento prevede il divieto di accesso da Rubbiano alla Gola dell’Infernaccio in caso di condizioni meteo avverse (verificare le notifiche dei bollettini allerta meteo regionali nel sito del comune).
Infernaccio, Le Pisciarelle © Marta ZarelliItinerario
L’itinerario per la Gola dell’Infernaccio parte dal parcheggio di Valleria, vicino alla casetta in legno punto informativo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Si segue la strada sterrata che si addentra nel bosco di faggi in leggera discesa e si continua incantati dalla profonda valle, scavata dal fiume Tenna tra le due grandi montagne che dalla dorsale nord-sud dei Sibillini si staccano verso il Mare Adriatico: il Monte Sibilla (2173 m) sul lato orografico destro della valle con la propaggine orientale del Monte Zampa (1791 m) e il Monte Priora (2332 m) sul lato orografico sinistro con la propaggine orientale de il Pizzo (1758 m). Si scende per la strada sterrata fino a che questa non si allarga e si arriva a Le Pisciarelle (15 minuti).
Il sentiero continua sul lato sinistro addossato alle imponenti pareti rocciose dalle quali un fenomeno di cascate a goccia scende tutto l’anno dai contrafforti settentrionali del Monte Sibilla, ottime per rinfrescarsi prima di risalire la valle. Si guada il Fiume Tenna e si giunge davanti all’ingresso di un tunnel utilizzato per lavori sull’acquedotto del Tennacola. Il sentiero sale sulla sinistra del tunnel e sale entrando nel bosco di faggi. Si costeggia il Fiume Tenna fino all’ingresso della forra con pontili sospesi nella parte più stretta che permettono di passare nello stretto canyon scavato dalle acque. Il tratto può essere scivoloso, fare attenzione. Si continua dopo la forra costeggiando il fiume fino a raggiungere l’uscita del tunnel e proseguire in leggera salita tra maestosi esemplari di faggi.
Al bivio con sentiero che sale a destra (50 minuti), si lascia il sentiero di fondovalle e si sale a destra su mulattiera allontanandosi dal frastuono del fiume e immergendosi nel silenzio della foresta. Si arriva in poco tempo nella parte di bosco più bella, gestita ad alto fusto. Faggi secolari svettano per cercare la luce e creano gioghi di luce e ombra di una bellezza unica nel panorama dei Monti Sibillini. Continuando a salire si arriva allo spiazzo con una piccola fontanella e poco oltre all’Eremo di San Leonardo (1.15 h). L’eremo gode di una posizione privilegiata sulla valle con panorami che si aprono verso est fino al Mare Adriatico e sui rocciosi pendii del Monte Sibilla.
Si prosegue per la cascata tornando verso la fontanella e prendendo il sentiero che parte a nord-ovest e si immette nel fosso del Rio. Il sentiero scende leggermente nel bosco e poi inizia leggermente a salire fino a sotto la cascata dove il fondo diventa più sassoso e con vegetazione a volto molto invasiva. Si arriva alla cascata nascosta (2 h) per una sosta rigeneratrice. Il rientro è per lo stesso itinerario di andata fino al parcheggio (3.40 h).
Immersi nel frastuono del Fiume Tenna © Marta Zarelli