Kosovo Snow 2024, il Cai in viaggio per la promozione dello scialpinismo

Le montagne dei territori di Peja, Dečani e Junik sono state il teatro di sopralluoghi e raccolta dati per la realizzazione di una guida di scialpinismo che sarà pubblicata dal Club alpino italiano

 

In Kosovo la montagna ha un ruolo di primo piano. Il territorio al confine con l’Albania e il Montenegro si presta ad essere valorizzato adal punto di vista degli sport invernali, dell’escursionismo e per le sue particolarità ambientali. Se si pensa all’inverno e alla neve, il progetto Kosovo Snow 2024. realizzato dalla Commissione nazionale scuole di alpinismo e di sci alpinismo del Cai, nasce con l’intento di valorizzare il turismo invernale sostenibile, a partire dallo scialpinismo. Il progetto rappresenta il naturale proseguimento dei rapporti nati tra il Cai e la Federazione nell’ambito del progetto NaturKosovo (valorizzazione del capitale Naturale del Kosovo attraverso il ripristino e la promozione della via Dinarica) in cui il Cai è coinvolto insieme alla Struttura Operativa Sentieri e Cartografia e al Soccorso Alpino. 


Per circa una settimana, da 6 al 16 marzo 2024, i membri della Scuola centrale di sci alpinismo del Cai, insieme al Presidente Generale Antonio Montani, al direttore della Scuola centrale di sci alpinismo, Giovanni Maria Grassi, al Presidente commissione scuole di Alpinismo Scialpinismo e Arrampicata libera, Mauro Loss, al Presidente Struttura Operativa Sentieri E Cartografia, Alessio Piccioli, e al consigliere centrale e referente Comissione scuole, Franco Capitanio,  hanno visitato i territori delle municipalità di Peja, Dečani e Junik. L’obiettivo del viaggio, oltre al consolidamento delle relazioni internazionali con la Federazione alpinistica del Kosovo e il Comitato olimpico kosovaro, è stato quello di fare sopralluoghi per raccogliere dati e informazioni (tracciati, fotografie georeferenziate, relazioni) che verranno poi utilizzate per la realizzazione di una guida scialpinistica, pubblicata dal Cai.

«Abbiamo avuto modo di visitare le belle montagne del Kosovo, che si prestano per l’attività scialpinistica e ricordiamo che per le altre attività, come ad esempio l’arrampicata sportiva, ci vogliono delle strutture indoor. Spero che si possa realizzare il sogno di poter praticare scialpinismo nel Paese. Penso anche che con la firma del protocollo, con il quale mi impegnerò a sponsorizzare l’entrata delle federazione nell’European Mountaneering Association da quest’anno, la nostra collaborazione possa crescere ulteriormente», ha dichiarato il Presidente generale Antonio Montani. Con questo intento, Montani ha sottoscritto, con il presidente della Federazione alpinistica del Kosovo Arianit Nikqi, una dichiarazione di intenti per il futuro. All’incontro era presente anche Ismet Kranisqi, Presidente del comitato olimpico kosovaro.

 

Da sinistra a destra, il Presidente della Federazione alpinistica del Kosovo, Arianit Nikqi con il Presidente generale del Cai Antonio Montani © Cai

 

Il viaggio, nel dettaglio

La delegazione del Sodalizio ha iniziato un viaggio di 6 giorni sulle montagne del Kosovo. In totale i 5 gruppi erano composti da escursionisti italiani e kosovari. Di conseguenza sono state organizzate almeno 5 gite diverse al giorno. 30 le escursioni, su cui sono state redatte relazioni sugli itinerari e sulla loro percorribilità. L’obiettivo del Sodalizio è quello di pubblicare, a ottobre 2025, una guida di scialpinismo su questo territorio. Il tutto in italiano, albanese e inglese. «Un punto di partenza per iniziare a promuovere il loro territorio», ha dichiarato Alessio Piccioli.

L’obiettivo è pubblicare la guida per ottobre 2025, in occasione dell’Assemblea generale dell’Unione internazionale delle associazioni alpinistiche che si terrà proprio a Peja. «Un risultato ottenuto grazie alla sponsorizzazione del Sodalizio», conclude Piccioli.