Un selfie di Kilian © K. Jornet BurgadaKilian Jornet è riuscito a salire gli 82 Quattromila delle Alpi in soli 19 giorni, spostandosi da una vetta all'altra esclusivamente a piedi o in bici (ha pedalato per il 13% del totale). Si tratta di una impresa eccezionale e sicuramente anche di un record, anche se parlando di montagna è una parola che stona sempre un po'. A ogni modo, il riferimento precedente era quello di Franco Nicolini e Diego Giovannini, che lungo il percorso inverso avevano impiegato - correva l'anno 2008- 60 giorni. Per completezza d'informazione, insieme a loro inizialmente c'era anche Mirco Mezzanotte e il progetto dei tre alpinisti non aveva incontrato i favori del bel tempo, con condizioni meteo spesso avverse.
Questo non vuol dire che l'impresa di Kilian valga di meno, ma sicuramente in questi 16 anni la montagna è cambiata, e avere percorso il tragitto in solitaria, invece che in team, ha influito sulle dinamiche dell'avventura. Burgada ha scalato infatti alcune cime da solo, altre accompagnato da amici o con la sua equipe che lo ha facilitato nella progressione, cosa diversa rispetto a condividere con lo stesso compagno di avventura ogni sforzo e fatica. È oltremodo difficile inoltre proporre un paragone con quanto fatto da Ueli Steck nel 2015, che di giorni ne aveva impiegati 62, ma aveva inserito nel p"Non poteva esserci migliore ripetitore per una grande cosa come questa. Siamo orgogliosi di essere stati i primi e di essere stati di ispirazione per un fenomeno come Kilian".
Uno scatto di Kilian mentre si muove nel gruppo del Monte Bianco © K. Jornet
Come detto, Jornet si è spostato sulla direttrice opposta, da Sankt Moritz al Dôme des Neiges des Ecrins: in soli 19 giorni ha percorso 1207 chilometri e ha superato oltre 75mila metri di dislivello positivo. Il 36enne catalano ha dormito pochissimo, appena cinque ore a notte, ed è riuscito a macinare moltissimi chilometri ogni giorno, a piedi e in bici. Una media impressionante anche negli "highlights" della sua avventura: le 18 cime del Monte Rosa sopra i Quattromila sono state coperte in un solo giorno, il Monte Bianco in due, con una progressione di 17 ore consecutive nel primo e 20 nel secondo. Prima di scalare la vetta più alta dell'Europa, Kilian si era concesso l'unico giorno di riposo della sua impresa.
Kilian Jornet ha cominciato la sua avventura il 13 agosto in Svizzera e dalla tappa 1 alla 4 ha scalato vette come il Piz Bernina (metri 4049) e il Weissmies (4017). Poi, dalla tappa 5 alla 9 è entrato nel cuore delle Alpi, nella regione del Vallese, dove ha affrontato il Weisshorn (4506), il Dom des Mischabels (4545) e il gruppo del Monte Rosa. Dalla tappa 10 alla 14 è entrato nell'area del Monte Bianco e qui ha affrontato lo stesso Monte Bianco (4810) e le Grandes Jorasses (4208). Infine le ultime due tappe si sono svolte nel Parco Nazionale del Gran Paradiso (Italia), collegato da una lunga tappa in bicicletta al Parc National des Écrins. Infine ha salito le ultime due vette rimaste: la Dôme de Neige des Écrins (4.015 m) e la Barre des Écrins (4.102 m).
Una volta a destinazione, Kilian ha commentato con entusiasmo l'impresa, riconoscendone l'eccezionalità: “Questo progetto è stato qualcosa di veramente incredibile dal punto di vista fisico, tecnico e mentale. Credo si sia trattato della cosa più dura che abbia mai fatto. Mentalmente è molto difficile rimanere concentrati per tante ore di fila su quel tipo di terreno. Quello che mi porterò sempre dentro di questa avventura sono soprattutto i momenti vissuti in montagna: il sorgere del sole, la profondità delle notti e la compagnia degli amici sulle creste in alta quota”.