K2: la spedizione e il film settanta anni dopo (parte 4)

Mario Fantin effettuò tutte le riprese fino a 6560 metri di quota. Obbligato a fermarsi istruì gli alpinisti che così poterono documentare la parte terminale dell’ascensione. Mai in precedenza riprese cinematografiche erano state effettuate a queste quote. La prima ascensione filmata (ma non si hanno notizie certe sul limite della quota raggiunta dalle riprese) era stata fatta nel 1952 dalla spedizione svizzera sull’Everest diretta dal ginevrino e medico Edouard Wyss-Dunant (1897-1983).

Ma le polemiche, le incomprensioni e gli attriti non si placano. La vicenda K2 col passare del tempo si ingarbuglia sempre più e le questioni da affrontare non si limitano esclusivamente alle problematiche economico-finanziarie, ma investono le attrezzature, la realizzazione del film e le controversie alpinistiche a proposito del raggiungimento della vetta. Tutte questioni che necessitano di tempi lunghi per essere risolte, almeno in parte. La vicenda Compagnoni-Lacedelli-Bonatti si chiuderà solo, e non completamente, nel 2004. Infatti, il 24 luglio 1955 a Milano, nella nuova riunione del Consiglio Centrale si tornano ad affrontare le sopraccitate tematiche. Si discute, innanzitutto, fra CAI e CNR/Desio circa l’eventuale impiego di cinquanta milioni per una nuova spedizione dello stesso in Karakorum. Somma che il CAI chiede venga versata al sodalizio onde evitarne l’utilizzo per il progetto di Desio. 

Ardito Desio al K2. Spedizione italiana al Karakorum, 1954 © copyright Museo Montagna (foto di Mario Fantin)

C’è necessità di chiudere urgentemente l’esposizione con le banche sulle anticipazioni ottenute dal Club Alpino Italiano. Ma il CNR chiede i giustificativi di spesa prima dell’erogazione dei cinquanta milioni. Però tali giustificativi sono conservati da Desio che non vuole trasmetterli al Segretario Bozzoli. Senza approfondire ulteriormente la questione, si prospettano due soluzioni: continuare trattative amichevoli col CNR oppure ricorrere “alla maniera forte affidando la pratica alle cure di un abile professionista”. Si opterà per la prima soluzione. Relativamente al film Italia K2, viene esaminato il tema della Società di gestione: la nomina di un amministratore unico (viene fatto il nome di Zecchinelli) e la proprietà della Società stessa, che dovrebbe essere per metà del CAI e non interamente di Marcello Baldi. Infine, viene approvato un duro comunicato stampa, sempre sul film, a seguito dell’articolo di Dino Buzzati sul Corriere della Sera. Comunicato che rigetta, fra l’altro, le accuse di “scandalosi affari realizzati alle spalle degli alpinisti”. La prima proiezione di Italia K2 ha luogo il 25 marzo 1955 a Roma al Cinema Barberini, alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. 

Il Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, alla prima proiezione di Italia K2 (Roma, Cinema Barberini, 25 marzo 1955) © copyright Museo Montagna

Una settimana dopo cominciarono le proiezioni in tutto il paese. Il film ebbe un notevole successo, tanto che incassò quasi trecentosessanta milioni di lire, fu tradotto in diverse lingue e programmato in diversi paesi stranieri. Italia K2 viene presentato fuori concorso all’8ª edizione del Festival di Cannes (26 aprile-10 maggio 1955). Senza dubbio, per la narrazione della storia della Cineteca e del CAI, il passaggio tratto da K2, sogno vissuto di Mario Fantin (Edizioni Tamari, 1958) racconta una realtà forse, ancora oggi, un po’ dimenticata. […] Pensare a quadri, angolazioni, diaframmi, scale in piedi inglesi, anziché in metri, a prospettive e focali d’obiettivo; pensare quando la tormenta cancellava la traccia del compagno distante pochi metri, il freddo assopiva le idee e la concentrazione della volontà era tutta dedicata al semplice fatto di mettere un piede innanzi all'altro. Lassù è nato il titolo, hanno preso vita gli slogan pubblicitari. Questo avveniva nel Pakistan. Nei settemila chilometri del viaggio di ritorno tutto fu facilmente dimenticato. Durante la mia assenza, il Club Alpino Italiano, preoccupato forse della impostazione puramente alpinistica che avrei desiderato dare al film nel suo montaggio, e nell'intento di mettere in circuito uno spettacolo destinato ad interessare l'eterogeneo pubblico che affolla le sale cinematografiche, affidava la regia di “scene complementari” da girarsi in Italia, al professionista, Marcello Baldi. Dopo otto mesi di lavoro, vissuti fianco a fianco nella indispensabile collaborazione per il montaggio e la sonorizzazione durante i quali versai ogni ulteriore genuina idea o cognizione, profondendovi lo spirito di chi aveva vissuto l’impresa e dato vita alle immagini, usciva la prima copia stampata in 35 millimetri di Italia K2. Un anno era trascorso dal primo giro di manovella. […] 

Mario Fantin con la cinepresa. Spedizione italiana al Karakorum, 1954 © copyright Museo Montagna (autore non identificato)

Nella riunione del Consiglio Centrale di Milano del 25 settembre 1955, la Spedizione K2 e la controversia con il CNR e Desio, sulle questioni finanziarie relative al versamento dei contributi al CAI, sono ancora al centro del dibattito. Così come la presenza del film Italia K2 al Festival di Trento. Viene approvato all’unanimità il verbale del Comitato di Presidenza del 25 agosto con la riserva di rinviare l’esame e la discussione sulle dimissioni di Amedeo Costa da membro della Società Cinematografica K2. Il Consigliere Guasti ritiene sia necessario esaminare separatamente gli argomenti inerenti ai temi “Società Cinematografica K2, la situazione giuridica sorta con la citazione di Compagnoni e la questione generale morale.” Lo scontro fra il CNR (Desio) e il Club Alpino Italiano, le questioni finanziare sulle somme ancora da riscuotere dal CNR, le discussioni sulla paternità della Spedizione, i documenti di spesa non rintracciati e la contabilità non chiara determinano la volontà ma “[…] soprattutto la necessità di agire immediatamente in forma corretta, ma legale, avverso il Prof. Desio e il CNR […]”. Nel corso della riunione viene letta la “dichiarazione rilasciata liberamente dagli alpinisti partecipanti alla Spedizione” e viene approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato da Chabod, Guasti, Ardenti Morini e Buscaglione. […] Costa chiede al Consiglio di stabilire se il film “Italia K2” debba essere presentato al Festival della Montagna, considerata la controversia attualmente esistente, e di stabilire come andrà utilizzato il materiale rimasto dalla lavorazione, ammontante a diverse migliaia di metri di pellicola […] Costa propone che la parte ingrandita e la parte normale vengano consegnate all’Istituto Sella, mentre la parte a passo ridotto dovrebbe essere ceduta alla Commissione Cinematografica, che con l’aiuto di Fantin, potrebbe realizzarne dei cortometraggi. […] Il Consiglio si riserva di stabilire, in un secondo tempo e non appena chiarita la situazione dell’impiego dei materiali. […]. (4 – fine)