Nella seduta del Consiglio Centrale di Bologna, 14 maggio 1955, si ritorna sul film Italia K2 e il Vicepresidente Costa: “[…] precisa che è inesatta la dichiarazione che il film Italia K2 avrebbe dovuto uscire con un altro titolo, ma che la sua osservazione riguardava esclusivamente il fatto che non era necessario che nel film figurasse la parte scientifica in quanto il film è una esaltazione della conquista alpinistica del K2. […]”. Il Segretario Generale Bozzoli informa i Consiglieri che “il 9 marzo 1955 all’albergo Eden di Roma, presenti il Prof. Desio, tutti i membri della Spedizione Karakorum K2, alpinisti e scienziati, il Presidente Figari, i Vicepresidenti Bertarelli e Costa […] si è tenuta una riunione al fine di arrivare a una composizione amichevole della vertenza Fantin-Desio e a una chiarificazione fra gli alpinisti e il Prof. Desio. […] Dopo una relazione di Ugo Angelino, a nome di tutti gli alpinisti, che esprime il rammarico che la spedizione fosse danneggiata nel suo lato morale da strascichi, diverbi e azioni legali […] tra il professor Desio […] e Fantin per le note accuse fatte a quest’ultimo) e da questi ritenute offensive alla sua onorabilità, Desio ha dichiarato che, dopo la prova fornita dal professor Zanettin, con il ritrovamento delle pellicole, non aveva nulla da eccepire sulla perfetta condotta del Fantin e quindi non ammetteva che lo stesso si ritenesse offeso."
Mario Fantin alla cinepresa con il Mitre Peak sullo sfondo. Spedizione italiana al Karakorum – K2, 1954. © Autore ignoto - Museo Nazionale della MontagnaDi fronte a questa dichiarazione del professor Desio, accettata da Fantin quale pieno riconoscimento della sua perfetta onorabilità, non era più il caso, come avrebbe desiderato Fantin, di esaminare tutto il pensiero del Capo della spedizione nei confronti di Fantin e degli altri membri della spedizione sui quali il capo aveva azione di comando e così veniva, in pieno accordo, chiusa la vertenza con una stretta di mano. “[…] Anche per quanto riguarda la possibilità di fare conferenze private e pubbliche, Desio ha riconfermato quanto già disse agli stessi scalatori e cioè che essi erano liberi di fare tali conferenze e solo ora ha chiesto di dare preventiva nota del testo delle conferenze […] Destinazione materiale fotografico K2. […] i componenti della spedizione K2 sono d’accordo che tutto il materiale fotografico raccolto durante il 1954 venga destinato all’Istituto Vittorio Sella di Biella. Film Italia-K2”. Costa riferisce a lungo sull’andamento economico del film e sulla necessità di impostare su nuove basi la Società incaricata per lo sfruttamento dello stesso “[…] Dopo gli interventi di alcuni Consiglieri e preso atto dei chiarimenti forniti da Costa circa la ripartizione delle azioni della Società, viene deliberato di dare mandato al Comitato di Presidenza affinché si regoli per l’avvenire circa l'eventualità o meno di cedere il film, qualora venissero avanzate proposte soddisfacenti. […]” Nel successivo incontro del 26 maggio, sempre il Comitato di Presidenza, torna ad affrontare i problemi che ormai quasi quotidianamente investono la Spedizione Karakorum K2, il film, le pubblicazioni, il rapporto con il CNR e le conseguenti diatribe con Ardito Desio. Nel frattempo, Italia K2 continua ad avere un buon successo di pubblico, tanto che Amedeo Costa prospetta che per fine giugno si possa raggiungere un incasso di circa duecento milioni di lire. Il costo del film, preventivato in sedici milioni di lire come quota parte del Club Alpino Italiano, dovrebbe aggirarsi a consuntivo sui venti milioni.
Amedeo Costa @ copyright Film Festival Trento Costa, nel corso della riunione del Comitato, specifica le spese certe: i costi affrontati in Pakistan, le prestazioni professionali per Giuseppe Mazzotti, Theo Hörmann, Mario Fantin, i viaggi e costi vari. Informa inoltre che gli sono pervenute proposte di acquisto del film, offerte irrisorie, e che è opportuno, nel caso si dovesse perseguire questa soluzione, tutelare gli interessi del CAI per controllare che il film venga distribuito con criteri di serietà ed evitare tagli inappropriati che ne potrebbero falsare il valore. Il dibattito sulle questioni derivanti dalla vendita e dall’utilizzo di Italia K2 pongono anche una riflessione sulle questioni legate alla sua vendita. Il CAI non può essere “considerato alla stregua di un imprenditore commerciale”. (3 – continua)