Julio Soto Ugalde: con 1 gamba e 2 stampella in cima all'Aconcagua

Amputato di una gamba Julio Soto Ugalde sale in cima all'Aconcagua senza protesi, usando le sue stampelle. Il suo modo per dire che i limiti non esistono.
Julio Soto Ugalde in cima all'Aconcagua © Instagram Julio Soto Ugalde

Sognare in grande, si può. Sognare di superare i limiti, è possibile. E la montagna aiuta a farlo. O almeno così succede a qualcuno, come Julio Soto Ugalde. Ex atleta paralimpico cileno, ha recentemente realizzato una salita da primato raggiungendo la vetta dell’Aconcagua, la più alta vetta del sud America. 

Amputato della gamba sinistra all’età di 9 anni, a causa di un osteosarcoma al femore, Ugalde ha deciso di affrontare la salita senza l'ausilio di una protesi, utilizzando solo le sue stampelle. L'obiettivo di questa spedizione era sensibilizzare l'opinione pubblica sull'inclusione delle persone con disabilità e dimostrare che, con determinazione, è possibile superare qualsiasi ostacolo.

 

Montañas Sin Límites

L'ascensione di Julio Soto Ugalde rientra infatti nel progetto "Montañas Sin Límites", che mira a promuovere l'accessibilità e l'inclusione nelle attività di montagna per le persone con disabilità. Questo progetto sottolinea l'importanza di abbattere le barriere fisiche e sociali, dimostrando che la montagna può essere un luogo di realizzazione personale per tutti.

Ugalde è il primo amputato a riuscire in questo tipo di salita. “Sono il primo amputato a salire il Colosso d'America in questo formato: senza protesi, con due bastoni, percorrendo il 100% della strada e in soli otto giorni dall'ingresso al parco alla sua vetta", racconta sui social. La sua salita non solo rappresenta un traguardo personale straordinario, ma funge anche da potente messaggio di speranza e resilienza per chiunque affronti sfide simili, se non ancora più grandi.