Jannu: Védrines e compagni pronti a tentare la salita

Benjamin Védrines, Leo Billon e Nicolas Jean hanno completato la loro acclimatazione e sono pronti a tentare la salita alla nord dello Jannu.
Benjamin Védrines, Leo Billon e Nicolas Jean durante la fase di acclimatazione. © Foto Facebook Benjamin Védrines

“Dopo un'ultima notte a 6200 metri, sembriamo pronti per tentare un'ascensione!” a dirlo e il francese Benjamin Védrines, che dopo essere rientrato dal K2, dove ha messo a segno il nuovo record di salita, è presto ripartito in direzione del Nepal insieme a Leo Billon e Nicolas Jean con l’obiettivo di salire l’inviolata parete nord dello Jannu (7468 m). La parete, racconta Védrines, “è davvero impressionante”. 

Durante l'acclimatazione © Foto Facebook Benjamin Védrines

L’acclimatazione

“Pensavo che il mio corpo fosse ancora ben acclimatato dopo la mia spedizione al K2, ma alla fine, dopo più di 50 giorni senza essere esposto alle alte altitudini, ho bisogno di quasi ripartire da zero” racconta. Così, dopo aver raggiunto e posizionato il campo base Banjamin e i suoi compagni hanno iniziato ad acclimatarsi con le classiche rotazioni in quota. Prima una notte a 5600 metri, poi fino a 6100 metri, nonostante una fase di cattivo tempo. “Nevica parecchio e le pareti delle nostre tende si piegano verso l'interno. Non proprio confortevole! Un colpo a sinistra, un colpo a destra, e alla fine mi ritrovo in posizione fetale tanto il volume della tenda si riduce” racconta l’alpinista francese. “Fortunatamente, al mattino ci alziamo e un timido sole ci fa tornare il sorriso. Riusciamo finalmente a vedere il Kanchenjunga, il gigante del luogo che troneggia a 8586 metri. Anche la neve fresca mi rallegra. È sempre magico svegliarsi in un ambiente del genere con 40 centimetri di neve fresca”.

A questa fase segue un difficile periodo perturbato, che riporta in quota i tre alpinisti solo dopo una settimana di paziente attesa al campo base. Un’ultima notte a 6200 metri e rientrano al campo base. “Sembriamo pronti per tentare l’ascensione”. Davanti a loro hanno una buona finestra di bel tempo e i tre al campo base stanno elaborando i piani da seguire. “Non mancano certo le montagne, né le idee: sarà il meteo a guidare la nostra scelta finale. Incrociamo le dita”.