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Alex Txikon in ospedale a Kathmandu © Foto Facebook Alex TxikonLa stagione invernale 2024-2025 ha preso il via con due importanti spedizioni che vedono coinvolti due dei più noti alpinisti della scena himalayana internazionale: Simone Moro e Alex Txikon. Entrambi i team sono in fase di acclimatamento e si preparano a raggiungere i loro obiettivi alpinistici.
Alex Txikon evacuato d'emergenza
Il basco Alex Txikon, che ha completato la fase di acclimatamento sull'Ama Dablam e si stava dirigendo verso l'Annapurna, la decima montagna del Pianeta, è stat evacuato d'emergenza a causa di un'appendicite acuta. Prelevato in elicottero è stato trasportato a Kathmandu, dove è stato operato. “Sono stati alcuni giorni difficili qui a Kathmandu” racconta sui sui canali social. “Quella che sembrava una forte indisposizione si è rivelata un'appendicite acuta e ho dovuto sottopormi ad un intervento chirurgico. Sto bene, sto migliorando”.
Nel frattempo i suoi compagni di spedizione, Mattia Conte, Sajid Ali Sadpara e Waldemar Kowalewski con le squadre sherpa, hanno raggiunto il campo base dell'Annapurna. A loro si è recentemente unita la scalatrice iraniana Sarah Abdovais, alla sua prima esperienza invernale.
Acclimatamento in corso per Simone Moro e il suo team
Il 21 dicembre, Simone Moro, Nima Rinji Sherpa e Oswald Rodrigo Pereira hanno iniziato la loro preparazione per l'ambizioso tentativo invernale sul Manaslu, l'ottava montagna al mondo. Prima di affrontare questa sfida, però, il team ha scelto di acclimatarsi sull'Ama Dablam, una vetta che, sebbene inferiore in altezza, offre comunque condizioni climatiche dure.
Il gruppo ha raggiunto il Campo 1 dell'Ama Dablam il 22 dicembre, dove ha passato la notte con venti forti e temperature estremamente basse, come aveva previsto Moro. Nima Rinji Sherpa, alla sua prima esperienza invernale, ha descritto l'intensità del freddo, riferendo che a Campo 1 la temperatura ha toccato i -33 °C. Queste condizioni sono solo un assaggio di ciò che il team dovrà affrontare sul Manaslu, dove si prevede di scalare la montagna con un approccio in stile alpino, senza l'ausilio di bombole di ossigeno.