Nell’inverno 1984/1985, un gruppo di alpinisti polacchi, guidati da Adam Bilczewski, si avventurò in una delle imprese più ardite dell’alpinismo himalayano: la prima salita invernale del Dhaulagiri (8167 m). Tra loro figurava anche Jerzy Kukuczka, che aveva pianificato una stagione eccezionale, puntando a salire non solo il Dhaulagiri ma anche il Cho Oyu prima della fine dell’inverno.
La spedizione arrivò al campo base nei primi giorni di dicembre 1984, con Kukuczka che si unì al gruppo qualche settimana più tardi. I primi lavori di acclimatazione e preparazione furono rallentati dalle severe condizioni invernali: venti impetuosi e temperature glaciali caratterizzarono l’intero mese di dicembre. Solo con l’inizio del nuovo anno gli alpinisti riuscirono finalmente a progredire lungo la linea di salitam tanto che al primo gennaio già poterono effettuare un tentativo di vetta. A guidarlo erano Kukuczka, Andrzej Czok e Janusz Skorek. I tre riuscirono a salire fino oltre gli ottomila metri prima di trovarsi costretti a fare dietro front con il tempo in rapido peggioramento e il buio incombente.
Il 21 gennaio 1985
Il tentativo decisivo ebbe inizio il 20 gennaio 1985. Kukuczka e Czok partirono sfidando una tempesta, raggiungendo quota 7700 metri, dove trascorsero la notte in un bivacco precario. Il mattino seguente, sotto un cielo finalmente sereno, ripresero la salita. Dopo ore di sforzo estremo, alle 16 del 21 gennaio, i due raggiunsero la vetta del Dhaulagiri, i primi in pieno inverno. Raggiunta la vetta erano solo a metà dell'opera. Toccava infatti iniziare la discesa. Con l’oscurità ormai calata, furono costretti a scavare una truna per bivaccare la notte e solo con le prime luci dell’alba del 22 gennaio poterono riprendere la discesa, tornando finalmente al campo base due giorni dopo, esausti e con alcuni congelamenti.
La salita invernale del Dhaulagiri fu celebrata come una delle imprese più straordinarie dell’alpinismo polacco, unitamente all'exploit che avrebbe realizzato di li a poco Jerzy Kukuczka. Determinato a portare a termine i suoi ambiziosi piani, poche settimane dopo riuscì a completare anche la prima salita invernale del Cho Oyu.