La
crisi climatica e le sempre nuove forme di
utilizzo umano sono gli elementi che minacciano la
biodiversità delle regioni di montagna, portando a un eccesso di sfruttamento degli hotspot turistici, se non addirittura di intere aree e paesaggi.
Ne sono convinti il
Club arc alpin (organizzazione che riunisce i club alpini di sette Stati alpini), l'
Euma (che rappresenta 25 organizzazioni di alpinismo di tutta Europa) e la
Cipra (organizzazione federale di oltre 100 Ong che si impegnano per l’ambiente e la sostenibilità in tutto lo spazio alpino). Si tratta di tre delle più importanti organizzazioni nell'ambito della frequentazione della montagna e della sostenibilità, alle quali aderisce il
Club alpino italiano.
Da sx: Bianca Elzenbaumer, Ingrid Hayek e Heinz Frei © Cipra Internazionale, Isabella Helmschrott
Intensificare la cooperazione
Per affrontare le sfide dovute alla crisi climatica e alle attività umane, Caa, Euma e Cipra hanno deciso di intensificare la loro cooperazione, coerentemente con la
Convenzione delle Alpi.
Il primo atto del nuovo progetto è stato la definizione e l’approvazione delle questioni centrali da perseguire congiuntamente, al quale è seguita un’escursione alla cima del
Registe Spitz (al di sopra della valle del Reno), alla quale hanno partecipato
Bianca Elzenbaumer (copresidente Cipra), I
ngrid Hayek (vicepresidente Euma), e
Heinz Frei (vicepresidente Caa).
Attività congiunte dal 2022
Nel 2022 si terranno le prime riunioni per sviluppare attività congiunte, con particolare attenzione alla questione del
turismo di montagna sostenibile.
«Se non ci prendiamo cura delle nostre predilette montagne ora, insieme, con l’innovazione creativa e l’energia combinata dei residenti e dei turisti alpini, allora quando?», hanno affermato i tre.