La Commissione per la protezione delle grotte della
Federazione Speleologica Europea ha assegnato il premio
EuroSpeleo Protection Label 2022 (ufficialmente consegnato durante il Congresso Internazionale di Speleologia tenuto a luglio in Francia) all’associazione campana
Tetide per il progetto
“Microplastiche in acquiferi carsici”, che coinvolge l’A
genzia Nazionale ENEA e il
Dipartimento di Scienze e Tecnologie (DST) dell'Università del Sannio nel campionamento delle microplastiche presso l’I
nghiottitoio del Bussento e alla sua risorgenza a
Morigerati, nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (SA).
In ragione del valore del riconoscimento e dell’importanza del progetto che indaga su un particolare inquinamento delle acque sotterranee, abbiamo posto alcune domande a
Francesco Maurano, presidente di Tetide.
Presidente, cosa si intende per microplastiche?
«Le microplastiche (MP) sono particelle di plastica inferiori a 5 mm; sono un gruppo eterogeneo di polimeri solidi contenenti particelle prodotte intenzionalmente (fertilizzanti, cosmetici, detergenti etc.) o derivanti dalla degradazione di materie plastiche di maggiori dimensioni».
Perché la loro ricerca nelle acque sotterranee è importante?
«Le particelle MP sono un problema globale. Un volume crescente di microplastiche si trova negli ambienti delle acque superficiali e negli ecosistemi acquatici di tutto il mondo, inclusi l’oceano aperto e l’acqua dolce, nei suoli e persino nell’acqua potabile che proveniente da falde acquifere carsiche. Una volta nell’ambiente, le microplastiche non si biodegradano e tendono ad accumularsi. Vi sono crescenti preoccupazioni circa la presenza di microplastiche in diversi comparti ambientali (come le acque sotterranee), il loro impatto sull’ambiente e potenzialmente sulla salute umana. Tuttavia, l’inquinamento da MP nelle grotte e nelle falde acquifere carsiche è stato sinora scarsamente monitorato».
Che sviluppi avrà il progetto?
«L’obiettivo principale del nostro studio è il miglioramento di metodi e attrezzature di campionamento specifici per la ricerca in grotte e sorgenti carsiche. Il progetto nel corso del 2022 sarà svolto sull’Appennino meridionale, ma è nostra intenzione condividere i risultati e le metodiche con la comunità speleologica internazionale per sviluppare un progetto più ampio».