«Sostenibilità in ambiente montano significa coniugare le attività ludiche attente all'ambiente praticate dai frequentatori delle Terre alte con la vita quotidiana di coloro che in montagna vivono e lavorano. I frequentatori, oltre a conoscere e rispettare i territori montani, devono portare un valore aggiunto a chi in montagna vive tutto l'anno. Una montagna storicamente antropizzata come quella del nostro Paese deperisce se viene abbandonata. La vita in montagna è dunque fondamentale per il futuro sostenibile di queste aree e la presenza turistica, anche quella non di massa, deve garantire un valore aggiunto agli abitanti».
Con queste parole il Presidente generale del Cai
Antonio Montani ha introdotto, ieri alla fiera
“Fa' la cosa giusta!” a Milano, l'incontro “Iniziative per una fruizione sostenibile del territorio montano”. Con lui c'erano
Lino Zani, conduttore dei programmi Rai “Linea Bianca” e Linea Verde Sentieri”,
Luca Grimaldi, dirigente di Ersaf (Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste) e
Massimo Nava, gestore del Rifugio Laghi Gemelli in Val Brembana.
Percorso informativo su un doppio binario
Per il Presidente Montani, inoltre, è necessario impegnarsi in un percorso di
informazione e di
educazione di quelle persone che approcciano la montagna, sia alpina che appenninica, senza la giusta cognizione delle sue caratteristiche e delle sue fragilità.
«Questo percorso informativo deve essere portato avanti su un doppio livello: il primo basato su informazioni basiche, da rivolgere a chi vuole approcciare la montagna per la prima volta. Un secondo rivolto a chi già la frequenta, ma deve approfondire i necessari meccanismi per facilitare, con la propria presenza, le attività lavorative dei residenti: ad esempio chi pernotta in montagna, anche solo per una notte, lascia naturalmente un valore aggiunto maggiore rispetto ai frequentatori giornalieri».
L'incontro “Iniziative per una fruizione sostenibile del territorio montano” © Cai
Promuovere l'approccio giusto
Informare ed educare sono esattamente gli obiettivi delle trasmissioni Rai
“Linea Bianca” e
“Linea Verde Sentieri" (quest'ultima realizzata in collaborazione con il Cai e andata in onda per la prima volta la scorsa estate).
«Con questi programmi, che hanno avuto ascolti molto elevati, quasi inaspettati, abbiamo promosso la montagna al grande pubblico di Raiuno, mostrando le bellezze che si incontrano percorrendo i sentieri del nostro Paese, in particolare il Sentiero Italia CAI che, forse, è l'itinerario più bello del mondo», ha affermato
Lino Zani.
“Linea Verde Sentieri”, grazie alle deviazioni dal Sentiero Italia CAI intraprese nelle varie puntate, ha fatto conoscere anche gli aspetti più attrattivi delle aree circostanti. Questo è un punto che sta molto a cuore a Zani, insieme alla veicolazione dei
«messaggi sull'attenzione e sulla preparazione necessarie durante le escursioni, soprattutto in un periodo come questo, dove, a causa degli effetti della crisi climatica, le vie alle quote più elevate diventano sempre più impegnative».
Questi sono i connotati anche del nuovo programma che partirà la settimana prossima, sempre condotto da Lino Zani: si chiama
“Sentieri”, è realizzato anch'esso in collaborazione con il Cai, e prevede
sette puntate della durata di un'ora che andranno in onda il
sabato alle 14 su Raiuno, a partire dal primo aprile.
«Anche in questo caso non parleremo solamente dei percorsi sui cui camminiamo, ma faremo deviazioni per far scoprire ai telespettatori cosa c'è attorno, oltre a dare informazioni per far sì che gli interessati a percorrerli per la prima volta incontrino le minori difficoltà possibili».
Sul sentiero verso il Rifugio Migliorero © Daniela Scerri
Sentieri e rifugi
Di sentieri, rifugi e sostenibilità ha parlato
Luca Grimaldi di Ersaf, secondo il quale i rifugi sono
sostenibili per natura e, inoltre, esistono strumenti per renderli ancor più sostenibili.
«Per diminuire il più possibile il loro impatto sull'ambiente, devono però essere sostenibili anche le abitudini e le richieste dei frequentatori. Un rifugio non è un ristorante stellato e non sempre è possibile fare una doccia, solo per fare due esempi. Stesso concetto riguarda la fruizione dei sentieri, in particolare quella con le mountain bike. Queste ultime devono essere uno strumento di frequentazione, non il fine della frequentazione».
Concetti confermati dal rifugista
Massimo Nava, secondo il quale i comportamenti degli ospiti dei rifugi sono imprescindibili per la sostenibilità.
«Non ci si può attendere piatti gourmet e connessione wi-fi a banda larga. La sera i frequentatori devono conversare tra loro, magari sui percorsi da affrontare il giorno loro, una recensione online non deve essere il fine principale del pernottamento. Non può mancare poi l'attenzione all'ambiente, con l'utilizzo della borraccia e l'evitare di gettare mozziconi di sigaretta o altri rifiuti all'esterno. Avere con sé una borraccia fa risparmiare in una stagione decine di rotazioni di elicottero per rifornire di bottigliette il rifugio e portare a valle i rifiuti. Si tratta di un rissparmio non solo economico, ma anche ambientale. Queste piccole attenzioni rendono il visitatore un escursionista sostenibile».
GiraRifugi e Alpeggi
Grimaldi ha poi evidenziato come Regione Lombardia investa risorse per la manutenzione dei sentieri in un'
ottica sovra-comunale, dato che un percorso escursionistico non interessa quasi mai il territorio di un solo Comune.
«I nostri finanziamenti si vogliono caratterizzare con un'ottica di rete, perciò vengono assegnati a Comunità montane e Parchi. Con il concorso “GiraRifugi e Alpeggi” Ersaf, insieme ad Assorifugi Lombardia, inoltre, premiamo chi “colleziona” un certo numero di mete escursionistiche. Sembra una banalità, ma con questa iniziativa gratifichiamo i frequentatori più assidui, sono circa 5mila ogni anno, e creiamo reti tra rifugi e alpeggi».