Incidenti sulle funivie: dal Monte Faito al Mottarone, i precedenti

Monte Faito, funivia del Mottarone, di Cavalese, del Cermis e di Tbilisi, cabinovia del Crest, disastro di Kaprun. Cronache degli incidenti che hanno segnato la storia delle montagne
Funivia lungo la tratta Stresa-Alpino, Wikimedia Commons

Mentre proseguono le indagini della Procura di Torre Annunziata per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, l'incidente sugli Appennini della funivia di monte Faito, lo scorso 17 aprile, ci ricorda altri episodi che hanno segnato il mondo della montagna con eguale tragicità. 

Già nel 1960 questo stesso luogo è stato teatro di uno scontro che ha coinvolto la funivia di monte Faito e la linea ferroviaria Circumvesuviana

Era il giorno di ferragosto, otto anni dopo l'inaugurazione della funivia. Una cabina partita dalla sommità si stava dirigendo verso la valle quando, raggiunto il primo cavalletto, non ha rallentato come dovuto. Ha continuato la discesa in velocità, senza frenare, ed è precipitata sui binari della Circumvesuviana, la linea ferroviaria sottostante. 

Il bilancio dell'incidente è stato di 4 morti e 30 feriti. La vicenda giudiziaria si è conclusa con una condanna per quadruplice omicidio e ferimento colposo per il direttore di esercizio d'impianto, Raffaele Brancoli - dichiarato responsabile di aver rimosso i limitatori di velocità, che avrebbero potuto evitare la tragedia, per aumentare il numero di corse sulla funivia - per il sorvegliante Ruggiero Liguori e per l'addetto alla sala macchine Ciro Ruggiero.

Più recentemente, nel 2021, nella giornata del 17 luglio, un black out elettrico ha lasciato sospesi sulla funivia 31 persone per oltre un'ora durante la discesa. In quest'occasione non ci sono state vittime nè feriti.

 

Il disastro della funivia Stresa-Alpino-Mottarone

Negli ultimi anni si contano diversi incidenti sulle funivie tra le Alpi italiane, e non solo. Tra i più famosi, ma anche più recenti, c'è quello della funivia Stresa-Alpino-Mottarone, il 23 maggio 2021. 

La funivia collega la città di Stresa, sul lago Maggiore, con la vetta del monte Mottarone. Le cabine avevano una portata di 40 persone che, a causa delle restrizioni da Covid-19, in quel periodo era stata ridotta a 15. Verso l'ora di pranzo del 23 maggio, la fune traente dove viaggiava la funivia ha avuto un cedimento strutturale e la cabina n. 3 è retrocessa a forte velocità per poi sganciarsi dalla fune. Dopo un volo di oltre 20 metri, si è schiantata in una zona boschiva lontana dalle strade, circostanza che ha reso più difficili le operazioni di soccorso. 

Nella cabina erano presenti 15 persone e ne sono morte 14. L'unico superstite è stato un bambino di 5 anni. 

Per questa vicenda, la procura di Verbania ha svolto due indagini: il 18 giugno 2024 si è svolta la prima udienza preliminare, che ha visto imputate sei persone. Il Giudice dell'udienza preliminare, Rosa Maria Fornelli, ha restituito gli atti al PM chiedendo di riaprire le indagini. La seconda fase si è conclusa lo scorso 21 marzo 2025, quando il sostituto procuratore Laura Carrera ha notificato il secondo avviso di conclusione delle indagini a cinque persone. Alcuni dei reati per cui si procede sono attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose.

Oggi la funivia è chiusa. 

 

Incidente di Kaprun

L'episodio è avvenuto in Austria, nel comune di Kaprun, sulla funicolare 2 sul ghiacciaio del Kitzsteinhorn. L'11 novembre 2000 una cabina inizia la salita quando prende fuoco il termoventilatore, generando un incendio e bloccando il treno in una galleria a 600 metri di profondità. Il tunnel è diventato un alto forno e il fumo e le fiamme hanno investito anche il rifugio che si trovava alla stazione di testa. Le vittime sono state 155: 150 tra i presenti nella cabina, 2 gli occupanti di un treno in discesa e 3 intrappolati nel rifugio. 

 

Funivia del Cermis

Lungo la funivia del Cermis ci sono stati due incidenti, a distanza di 12 anni. Il più recente risale al 3 febbraio 1998, nei pressi di Cavalese, tra le Dolomiti in Val di Fiemme: un aereo del corpo della marina degli Stati Uniti, partito dalla base aerea di Aviano, in Friuli-Venezia Giulia, durante un'esercitazione, volava ad una quota più bassa di quella prescritta e ha tranciato il cavo della funivia del Cermis. Una cabina che stava trasportando 20 persone è precipitata, provocando la morte di tutti gli occupanti. 

Per l'incidente, i quattro marines dell'equipaggio sono stati processati prima dalla Procura militare di Padova e poi in America, a Camp Lejeune, nella Carolina del Nord. Dei quattro, solo due sono comparsi davanti alla corte per rispondere di omicidio colposo, accusa che però non è stata confermata. 

In seguito, un nuovo processo ha condannato i due piloti per intralcio alla giustizia, avendo distrutto il nastro video registrato durante il volo. 

Nel 1976, il 9 marzo, la funivia che stava scendendo dall'Alpe Cermis, vicino Cavalese, è caduta sul fianco di una montagna dopo un volo di 200 metri ed ha continuato a rotolare sul terreno per ulteriori 100 metri a causa della cessione della fune portante dell'impianto. Delle 43 persone che c'erano, ne sono morte 42. L'unica sopravvissuta è stata una ragazza di 14 anni. 

 

Funivia di Tbilisi

In Georgia, a Tbilisi, il 1° giugno 1990, un incidente sulla funivia che collegava viale Rustaveli al monte Mtatsminda ha provocato la morte di 20 persone e 15 feriti. 

La fune di traino ha ceduto, causando lo schianto di una cabina contro il muro della stazione a valle e lo scontro di un'altra cabina contro il tetto di un edificio di sei piani. Quest'ultima è rimasta sospesa nel vuoto con le porte aperte: alcuni degli occupanti sono caduti, mentre altri sono rimasti aggrappati ai sostegni. 

 

Cabinovia del Crest

La mattina del 13 febbraio 1983, nel comune di Ayas, in Valle d'Aosta, tre cabine sulla cabinovia Champoluc-Crest si sono scontrate e nell'impatto sono morte 11 delle 12 persone presenti. L'unico a salvarsi è stato un bambino di 9 anni.

Da quell'episodio, l'impianto non ha più riaperto. È stato sostituito prima nel 1983 e poi nel 2018.