Dalla Val de Contrin, salendo all’omonimo rifugio, lo sguardo si posa verso le torri del Sassolungo, oltre la Val di Fassa. © Archivio Sat – Società Alpinisti TridentiniLa Val de Contrin e si stacca dalla Val di Fassa, verso sud, all’altezza di Alba, chiudendo a occidente il nodo centrale della Marmolada, tra le scoscese pareti del Gran Vernel, a est, e il complesso del Colac, a ovest. Dopo un primo gradino iniziale, la valle si allunga rettilinea e con pendenza modesta, chiudendosi ai piedi della imponente dorsale Penia-Ombretta-Cima dell’Uomo, in un ambiente al contempo grandioso e sereno, tra pascoli e boschi sovrastati da ripide pareti di roccia. La salita di questa valle è davvero adatta a tutti, e in meno di due ore consente di raggiungere, camminando su una comoda sterrata, la conca dove sorge il rifugio Contrin, a 2011 metri di quota, circondata da grandi montagne dove corrono numerosi sentieri, ottime possibilità per chi vuole cimentarsi con traversate di grande respiro nel Gruppo della Marmolada. Il rifugio Contrin, recentemente ampliato e rinnovato, risale ai tempi dell’Impero asburgico, quando nel 1897 venne eretta la prima costruzione, chiamata Contrinhaus, da parte del DOAV, il club alpino austriaco; distrutto il 6 settembre 1915 con un colpo di mortaio italiano, nel corso della Prima guerra mondiale, venne ricostruito dall’Associazione Nazionale Alpini e inaugurato nel 1926.
Subito dopo l’abitato di Alba, in fondo alla Val di Fassa, dalla stazione di partenza della funivia del Ciampac si prende la sterrata che entra nel bosco verso sudest, contrassegnata dal segnavia n° 602. Si continua sulla sterrata, rimontando il versante boscoso con numerosi tornanti (diversi tagli possibili) fino a superare il gradino che permette di accedere alla Val de Contrin. Si continua quasi in piano sulla stradina a fondo naturale che corre di fianco al greto del rio di Contrin, ignorando le deviazioni, e poco oltre, superando fasce di bosco e radure di pascoli, si valica il torrente su un piccolo ponte, portandosi sul versante opposto (in destra orografica della valle). Si transita di fianco alla Baita Cianci e con una breve serie di tornanti si raggiunge senza difficoltà il rifugio Contrin.