In montagna durante la bella stagione in maniera responsabile

Sabato 1 giugno al Forte di Bard (AO) la Commissione centrale tutela ambiente montano del Cai organizza il convegno “Frequentazione responsabile dell'ambiente montano in primavera ed estate”, con analisi, riflessioni e proposte
Montagna Amicizia Monti Laga
In cammino sui monti della Laga © Cai

Un'occasione che vedrà il Club alpino italiano avanzare proposte nate e suggerite da un'attenta analisi dello stato delle conoscenze scientifiche attuali, dall’analisi di alcuni principali trend socioeconomici del settore e dalla partecipazione di ricercatori, gestori di servizi ambientali, rappresentanti di organi territoriali che metteranno a disposizione dei partecipanti e della discussione temi e valutazioni oggettive.

Queste le caratteristiche del convegno “Frequentazione responsabile dell'ambiente montano in primavera ed estate”, che la Commissione centrale tutela ambiente montano del Cai organizza al Forte di Bard (AO) sabato 1 giugno dalle 9:30 alle 16:30.

Con questo appuntamento, che fa seguito a quello organizzato a Trento nell'ottobre 2021 imperniato sulla frequentazione responsabile dell’ambiente montano innevato, la Cctam intende concludere un ciclo di analisi, riflessioni e proposte che si articolano anche sui principali temi oggetto di discussione al 101° Congresso nazionale del Cai dello scorso novembre a Roma, intitolato “La Montagna nell’era dei cambiamenti climatici”

«Sarà un momento di confronto aperto e di proposta su un tema ci interroga sia come cittadini sia come appartenenti ad un Sodalizio che della montagna e per la montagna ha fatto la ragione del suo essere, delle sue azioni, dei suoi impegni e dei suoi momenti di partecipazione», si legge nella presentazione del convegno.

I recenti assunti della Costituzione (art. 9) in cui alla “generica” tutela dell’ambiente, si aggiungono quelli sulla biodiversità e sugli ecosistemi rendono 

«inequivoca la scelta del legislatore di accogliere la configurazione dell’interesse alla tutela della natura come “valore costituzionale”, ossia come “principio fondamentale” a carattere oggettivo e affidato alla cura di apposite politiche pubbliche e, in particolare, di farne l’oggetto di un “diritto fondamentale”. Il punto è assolutamente qualificante, e il collegamento esplicito della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi “anche all’interesse delle future generazioni” rappresenta l’aggancio insostituibile allo sviluppo sostenibile».

La locandina del convegno

L’intervento introduttivo avrà lo scopo di inquadrare le tematiche affrontate dal convegno con riferimento alla necessità di tutelare il capitale naturale delle montagne italiane.
A tal fine, secondo la Cctam occorre anteporre, alle logiche di valorizzazione e sviluppo, 

«l’acquisizione di una maggior consapevolezza riguardo ai potenziali impatti sull’ambiente legati alle attività turistiche e ricreative, con una conseguente maggiore responsabilizzazione individuale e collettiva».

Seguirà una schematica illustrazione delle principali criticità riguardanti la tutela di habitat e specie in periodo primaverile ed estivo e degli aspetti positivi che possono derivare da un’oculata gestione dei flussi di visitatori.
Verranno quindi illustrati i risultati di un'approfondita e rigorosa indagine relativa al livello di accettazione di limitazioni di fruizione, funzionali alla riduzione degli impatti, da parte dei soci Cai.

I lavori del mattino saranno completati da relazioni tecniche che affronteranno gli aspetti legati ai cambiamenti climatici, l’importante ruolo che anche dal punto di vista culturale possono svolgere i rifugi, gli impatti legati ad attività in forte sviluppo negli ultimi anni quali l’utilizzo di biciclette fuoristrada e a pedalata assistita. Verranno discusse anche le strategie gestionali adottate dalle aree protette.
Nel pomeriggio gli attori del territorio si confronteranno con i relatori in una tavola rotonda, al fine di individuare soluzioni e strategie operative condivise.