In cammino per l'accessibilità della montagna

Bilancio positivo per “Camminare oltre”, iniziativa che ha visto cinque escursionisti, con caratteristiche molto diverse tra loro, percorrere alcuni dei più bei sentieri della zona di Bormio
Il gruppo verso il Rifugio Federico in Dosdé © Free Wheels odv

Il tema dell’accessibilità in montagna è stata al centro di "Camminare oltre", un'esperienza di escursionismo e trekking condivisa da persone con esigenze differenti e vari livelli di frequentazione della montagna. Per due giorni e mezzo, dal 29 settembre al 1° ottobre, cinque viaggiatori dalle caratteristiche estremamente eterogenee - uno con disabilità motoria, un ipovedente e ipoacusico, un camminatore di lunga data (socio Cai dal 1975),  un giovanissimo di 10 anni e una camminatrice alle prime armi con i tratti in quota - hanno percorso insieme alcuni dei più bei sentieri della zona di Bormio, condividendo percezioni molteplici e facendo esperienza sul campo di cosa voglia dire un percorso accessibile. 
Inizialmente concepita come iniziativa “una tantum”, “Camminare oltre” vedrà nuove edizioni i prossimi anni.

A promuovere l'iniziativa sono  stati Free Wheels odv, organizzazione di volontariato senza fine di lucro che si adopera a favore di ogni forma di accessibilità, cercando di abbattere le barriere mentali quanto quelle strutturali, e Noisyvision Ets, associazione che vuole diffondere la conoscenza delle disabilità sensoriali e promuove un approccio proattivo e conoscitivo verso le diversità percettive. Il progetto è sostenuto da ACinque Energia e dal Club alpino italiano.

Il gruppo davanti al ghiacciaio © Free Wheels odv

Il gruppo di camminatori, che per la maggior parte non si erano mai conosciuti prima, ha condiviso un lungo week end di immersione nelle bellezze naturali al confine tra Italia e Svizzera, nei magnifici scenari del Parco Nazionale dello Stelvio. Accolti dal presidente della Sezione Cai di Bormio Matteo Schena, i protagonisti nella prima escursione hanno affrontato un percorso di 15 chilometri attorno ai laghi di Cancano, caratterizzato da splendidi panorami. Patrizia Scherini della Sezione Cai di Bormio, ha accompagnato i protagonisti fino all’inizio della Val Mora. Il gruppo ha vissuto a lungo l’emozione di ascoltare, intensissimo, il bramito dei cervi. Il percorso, per la maggior parte su sentiero largo e sterrato, si è confermato accessibile, in autonomia, ai mezzi a ruote.

Maggiormente impegnativo, anche se più corto (11 km), il percorso del secondo giorno. Accompagnati da Graziano Baroni, Sezione Cai di Bormio, i viaggiatori hanno camminato in Valle Viola fino al Rifugio Federico in Dosdé, circondati da cime sopra i 3000 metri, alcune già in territorio elvetico. Il fondo sassoso e tratti di una certa pendenza hanno richiesto, sia in salita che in discesa, grande collaborazione del gruppo nello spingere la carrozzina quanto nel frenarla, dove il sentiero era maggiormente inclinato. Proprio queste difficoltà hanno reso, agli occhi dei viaggiatori, particolarmente sorprendente e apprezzato l’alto livello di accessibilità del Rifugio.

Pietro Scidurlo con il giovane Andrea © Free Wheels odv

In questo caso, quindi, il sentiero non era percorribile in totale autonomia dai mezzi a ruote per le persone con disabilità, in quanto alcuni tratti, pur con il propulsore elettronico, richiedono il supporto da parte di altri escursionisti. L’aiuto dei compagni di escursione ha permesso di arrivare al Rifugio, di vedere il ghiacciaio e di provare l’emozione di oltrepassare quota 2200.

«L’idea d’altronde – sottolineano i promotori dell’iniziativa, Pietro Scidurlo, presidente di Free Wheels, e Dario Sorgato, presidente di NoisyVision Ets – era proprio quella di metterci tutti di fronte alle rispettive difficoltà e venirci reciprocamente incontro, generando sul campo maggiore consapevolezza rispetto all’accessibilità in montagna. È stato così che i partecipanti hanno potuto capire meglio, guardando le cime attraverso un tubo di carta, cosa vuol dire guardare il paesaggio per un camminatore ipovedente, o accorgersi che il rumore dei bastoncini è una fonte di sicurezza per gli ipoacusici».

Obiettivo conoscenza pienamente centrato, quindi, e ancora di più lo è stato quello di realizzare un’esperienza di condivisione e di percezione moltiplicata. 
L’esperienza verrà diffusa in un video, realizzato, sempre con il sostegno del Cai, da due videomaker e da una giornalista partecipi in ogni momento alla tre giorni, che verrà presentato negli ambienti vicini alla montagna e al trekking. 
Grazie anche all’entusiasmo di Andrea (il giovane camminatore di 10 anni)e di suo padre, Danilo, socio Cai dal 1975, si sta sviluppando l’idea di promuoverlo anche nelle scuole.

Il gruppo con il Presidente del Cai Bormio Matteo Schena © Free Wheels odv