Il sistema, chiamato ERMES, crea un hotspot Wi-Fi all'interno della grotta, al quale possono collegarsi dispositivi come telefoni, computer e apparecchiature mediche. L'hotspot è connesso all'esterno tramite un doppino telefonico che si estende fino al campo base all'ingresso della grotta, permettendo la trasmissione del segnale alla rete telefonica nazionale. Dopo il successo dello scorso giugno, in cui il sistema ERMES è stato testato per la prima volta con alcune videochiamate dall’Antro della Corchia sulle Apuane, nel corso dell’autunno i tecnici e sanitari speleo del CNSAS hanno organizzato alcune esercitazioni per testare l’utilizzo del sistema di connessione internet Wi-Fi in diversi contesti. Ad ottobre 35 tecnici hanno partecipato alla simulazione di soccorso all’interno di una delle grotte turistiche più conosciute del centro Italia: la grotta di Stiffe, in Abruzzo. Proprio in questa occasione, è stato aggiunto un ulteriore elemento di difficoltà: la grotta infatti è allagata e risulta essere una tra le grotte più complicate a livello di progressione. È stata quindi fondamentale la collaborazione degli speleosub del Soccorso Alpino e Speleologico per l’avanzamento e, una volta arrivati all’interno della grotta, oltre la celebre cascata, sono stati eseguiti dei test di connessione tra l’interno e l’esterno grotta, con la trasmissione di dati medicali da parte degli strumenti di monitoraggio dei parametri vitali. Ultima esercitazione in ordine temporale è stata invece quella tenutasi la scorsa settimana presso l’abisso dei lesi, in provincia di Verona, in cui è stato simulato il recupero di un infortunato in un tratto di grotta che presenta diverse strettoie. Anche in questo caso è stato utilizzato il sistema ERMES, che ha consentito sia il consulto tra il medico all’interno grotta ed uno specialista all’esterno, sia l’invio in tempo reale di immagini ecografiche e dati multiparametrici dell’infortunato stesso.