04.08.2023 - - - escursionismo cultura storia
Valle del Tacina © Marco Garcea
Villaggio Mancuso è una località turistica adagiata sui monti della Sila Piccola catanzarese, frazione di Taverna, comune noto per aver dato i natali a Mattia Preti, uno dei maggiori pittori del Seicento e considerato ancora oggi il più importante artista calabrese di tutti i tempi. Nel polo museale del borgo silano è possibile ammirare i suoi numerosi capolavori. Attraversando il Sentiero Italia che passa da qui, tra case, ville e piccole chiese in legno stile svizzero, l’occhio di un attento osservatore viene catturato da una struttura considerata la storia del villaggio: il Grande Albergo delle Fate.
Il Grande Albergo delle Fate © Marco GarceaL’ideatore fu un imprenditore catanzarese, Eugenio Mancuso, per non “sprecare” un'annata di produzione di legno eccessivamente generosa. I lavori iniziarono nel 1929 e l’anno di inaugurazione il 1931. Le maestranze provenivano in gran parte dal Trentino, perché esperte in questo tipo di architettura. Alla scomparsa di Eugenio subentrò il figlio Silvano e l’albergo diventò il fiore all’occhiello della zona: sale sontuose con marmi pregiati, pareti rivestite di arazzi calabresi, piscina, aree verdi attrezzate, sale tv e molto altro, un vero lusso per quei tempi. Personaggi illustri si fermarono qui: Sophia Loren, Amedeo Nazzari, Silvana Mangano, importanti esponenti politici e religiosi. Si racconta di una suite realizzata appositamente per l’arrivo del Papa, appuntamento però saltato per un imprevisto durante il viaggio in Sila. Il Grande Albergo divenne anche set cinematografico: furono girate scene del Il lupo della Sila nel 1949 e La Ballati dei mariti nel 1963. Alla fine dello scorso secolo iniziò il lento declino, che portò infine alla completa chiusura della struttura. Oggi viene aperto solo in occasione di visite guidate organizzate da un’associazione locale e soltanto nel periodo estivo. L’ex albergo è stato dichiarato monumento storico nazionale e bene di notevole interesse architettonico dal Ministero della Cultura, con Ddr n. 124 del 28 novembre 2007. Lasciato il villaggio, nella tappa successiva il Sentiero Italia si inoltra tra foreste, valli, fiumi, cascate e cime arrotondate che regalano emozioni uniche e profonde. Molti hanno raccontato in versi questi luoghi. Tra i tanti merita una citazione Giovanni Patari, che nel 1926 pubblicò un capitoletto: Nella Sila misteriosa:
“Il verde vivo delle praterie, il verde cupo dei boschi secolari, il verde argenteo dei corsi d’acqua […] il divino del pian silenzio verde […] E’ una Svizzera ideale che si presenta allo sguardo, una corona d’incanti, una teoria di guadi, ineffabili per l’anima […] Voi guardate e l’anima è rapita dalla immensità dello spettacolo, attratta quasi dalla folata ideale di quelle magnifiche visuali”. Fermarsi qui vuol dire meditare, respirare l’aria vibrante di una natura seducente, scrutati dallo sguardo astuto del lupo e immersi nella ricca biodiversità che caratterizza questo regno di pace.
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