Il recupero della natura nei territori montani

La protezione della natura e il ripristino degli habitat naturali diventa obbligo di legge, nell’Unione Europea. Focus sulle politiche di recupero del capitale naturale dei territori montani


La protezione della natura e il ripristino degli habitat naturali diventa un obbligo di legge, nell’Unione europea. Mercoledì 12 luglio, con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti, il Parlamento europeo ha approvato la Nature Restoration Law. La normativa che rientra nel più ampio pacchetto del Green deal europeo, intende ripristinare almeno il 20% delle aree marine e terrestri degradate entro il 2030 e il 100% entro il 2050. Allo stesso tempo la normativa prevede il raggiungimento di nuovi obiettivi per migliorare lo stato di conservazione e di funzionamento dei principali ecosistemi e degli habitat naturali più importanti. Senza dimenticare le azioni focalizzate sul miglioramento della salute e sulla diffusione degli insetti impollinatori, come le api

 

«Gli esseri umani dipendono dalla natura: per l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo – per la vita stessa. Anche la nostra economia dipende dalla natura. Le crisi del clima e della biodiversità minacciano le fondamenta stesse della nostra vita sulla Terra. Stiamo facendo progressi nell’affrontare la crisi climatica e oggi aggiungiamo due atti normativi che rappresentano un enorme passo avanti per affrontare l'incombente ecocidio. Quando ripristiniamo la natura, le consentiamo di continuare a fornire aria, acqua e cibo puliti e di proteggerci dagli impatti peggiori della crisi climatica. Anche la riduzione dell’uso dei pesticidi contribuisce al ripristino della natura e protegge gli esseri umani che lavorano con queste sostanze chimiche», ha dichiarato Frans Timmermans, commissario europeo per il Clima e il Green Deal. 
 

Ripristinare la natura nei territori montani 

 

"In montagna, il ripristino e la protezione degli ambienti naturali deve partire dall’acqua. I cambiamenti climatici stanno determinando forti alterazioni della piovosità e dell’innevamento. Si tratta di elementi essenziali per garantire la presenza di risorse idriche e in questo senso, sarebbe necessario iniziare a ripristinare i corsi d’acqua più degradati sia in termini strutturali sia in termini di derivazioni (mini idroelettrico ecc.)", spiega a Lo Scarpone, Raffaele Marini, Presidente della Commissione centrale tutela ambiente montano del Club Alpino Italiano.
 

Per quanto riguarda il patrimonio boschivo, è necessario tramite una gestione forestale sostenibile, gestire in maniera differente i boschi e le foreste italiane. In poche parole, non devono essere utilizzati esclusivamente per la produzione di biomassa e devono essere messi in condizione di sviluppare a pieno la loro funzioni di stabilizzazione dei versanti e drenaggio delle acque provenienti dalle precipitazioni atmosferiche. Allo stesso tempo, è importante orientare la gestione forestale non esclusivamente sulle monocolture.
 

Politiche territoriali 
 

Per recuperare il territorio montano sono necessarie politiche territoriali mirate. Dalla disincentivazione del trasporto privato di massa, a favore del trasporto pubblico locale, al sostegno delle produzioni tipiche locali (animali e vegetali), in particolar modo quelle biologiche che utilizzano sistemi di precisione per favorire il risparmio delle risorse idriche.

 

Valore economico della natura 

 

Di fatto l’81% dei paesaggi protetti in Europa è in uno stato di degrado. Allo stesso tempo, gli investimenti per il ripristino della natura apportano un valore economico compreso tra 8 e 38 euro per ogni 1 euro speso, grazie ai servizi ecosistemici che favoriscono la sicurezza alimentare, la resilienza degli ecosistemi e l'attenuazione dei cambiamenti climatici, nonché la salute umana. Lo spiega uno studio pubblicato  il 27 giugno da parte della Banca Mondiale: “Le frontiere della Natura: raggiungere sostenibilità, efficienza, e prosperità con il capitale naturale".

 

«Questo lavoro ci sta aiutando a capire cosa sta succedendo a livello nazionale e come i Paesi possono raggiungere i propri obiettivi di sviluppo senza sacrificare la biodiversità o l’equilibrio climatico - ha affermato Richard Damania, capo economista della Banca mondiale per lo sviluppo sostenibile - ci sono azioni che i Paesi possono intraprendere ora per dare alla loro gente una vita migliore mantenendo un Pianeta vivibile».