Riflessi e giochi di luce sul Lago Volaia, dove si specchiano il rifugio Wolayerseehütte e l’elegante torre rocciosa del Bimbaumer Törl. © Archivio InfomontProprio di fianco al Monte Coglians, che con i suoi 2781 metri di altezza è la cima più elevata delle Alpi Carniche, il piccolo Lago Volaia, dalla caratteristica forma a cuore, occupa una dolina carsica di origine glaciale, in un paesaggio alpino di grande suggestione. Lo specchio d’acqua si trova in territorio austriaco, appena oltre il confine, e vede la presenza, a breve distanza, di ben due rifugi: il Wolayerseehütte, del Club alpino austriaco, e il rifugio Lambertenghi-Romanin, appena prima del Passo Volaia, in territorio italiano. Il Lago Volaia è una delle mete più frequentate delle montagne friulane, sicuramente grazie alla comodità di accesso, ma soprattutto per la bellezza dei luoghi, che si prestano a escursioni di ogni tipo e lunghezza, anche ad anello, e per le preziose testimonianze geologiche e storiche di questi luoghi, tra antichi resti fossili e trincee della Grande Guerra.
La partenza avviene dal rifugio Tolazzi, in località Plan di Val di Bos, che si raggiunge in auto da Forni Avoltri. Si segue inizialmente una comoda carrareccia, deviando poi a destra su un evidente e ripido sentiero (n° 144), che più in alto interseca ancora la strada, per attraversare una zona con radi abeti e larici, quindi tra i mughi. Si segue il corso del torrente Landri verso nord, per attraversarlo poco oltre e arrivare al termine della rotabile, in località Pausa del Mus (1650 m). Si prosegue ora su terreno roccioso, lungo una sconnessa mulattiera con diversi tornanti, si transita presso un’ex casermetta della Finanza, infine si perviene alla conca sul cui margine superiore si trova il rifugio Lambertenghi-Romanin (1955 m). Da qui si raggiunge in breve il sovrastante Passo Volaia (1973 m), affacciandosi sul vicino Lago Volaia.