Il Monte Cròt

Il belvedere fra la Val di Zoldo e la Val Fiorentina

I

La sagoma del Pelmo e del Pelmetto appare oltre le praterie sommitali del Monte Crot © Denis Perilli

l modesto Monte Cròt si eleva a ovest del Passo Staulanza con dirupate pareti che ricadono verso nord e una dorsale boscosa che si spinge a ovest verso Forcella Pécol e il Monte Fertazza. La tozza altura presenta due cime entrambe raggiungibili: Nord (2169 m e croce di vetta) e Sud (2158 m). Dalla sommità il panorama si presenta a dir poco sontuoso, con una visione ravvicinata del Pelmo senza eguali.

Accesso

Da Zoldo si raggiunge il Passo Staulanza.

Il Becco di Mezzodì e la conca di Mondeval © Denis Perilli

Itinerario

Dal Passo Staulanza seguire la comoda mulattiera che sale fra larici e mughi appena dietro il rifugio. Il sentiero prosegue senza difficoltà e con bellissimi scorci verso il gruppo del Civetta, aggirando il Monte Cròt prima da sud e poi da ovest. 
Presso un’area meno alberata il cammino segue dei facili tornanti che fanno guadagnare quota fino a una selletta (2011 m), dove il sentiero si bipartisce: a sinistra le indicazioni mandano verso Forcella Pécol, a destra si sale verso la cima.
Il cammino si svolge ora appoggiato su delle umide paretine (a destra) e alto sui sottostanti boschi (a sinistra) per ritornare nuovamente su uno spazio aperto e quindi alla sella che separa le due cime della montagna (2092 m, 1 h dalla partenza). Il panorama comincia gradualmente a svelare le grandiose balze dolomitiche di Pelmo e Pelmetto e non è raro, specialmente fuori stagione o alle prime ore del mattino, scorgere branchi di camosci che si muovono un po’ più in alto.
Da qui appare evidente il sentiero che risale verso la Cima Nord. Il cammino segue una traccia chiara che, nel tratto centrale, supera delle facili roccette per poi rientrare nei mughi e avvicinarsi a dei cunicoli risalenti alla Grande guerra. 
Dalla croce di vetta (2169 m), raggiunta in circa 15 min, la vista è catturata da Pelmo e Pelmetto che, per forza di cose, rubano gran parte delle attenzioni. È consigliabile seguire per una decina di metri una traccia in direzione del Pelmo (attenzione a non proseguire) e poter ammirare la montagna nella sua interezza, dai ghiaioni basali alle rocce di vetta. La vista spazia su gran parte dei colossi dolomitici, con Civetta, Marmolada, Sella, Sorapìs e Antelao che offrono visioni privilegiate. Notevoli pure gli scorci verso il Cernera, i Lastoi di Formin, la Croda da Lago, il Becco di Mezzodì, le Rocchette e il Col de La Puìna che sembra voler proteggere il sottostante Rifugio Città di Fiume.

Discesa
La discesa per lo stesso itinerario richiede circa 1.15 h.

Variante
Dalla selletta si può facilmente salire anche la Cima Sud (2158 m), raggiungibile in 10 min seguendo una traccia più incerta ma priva di difficoltà. Da qui spicca per eleganza la dentellata Cresta de la Serra (Gruppo del Bosconero), con l’occhio che raggiunge tutti i principali rilievi della bassa Val di Zoldo.

Uno sguardo verso il Monte Civetta © Denis Perilli

 

Partenza: Passo Staulanza 1773 m
Arrivo: Monte Cròt Cima Nord
Lunghezza: 8,6 km
Dislivello: +684 m
Durata: 2.30 h
Difficoltà: E
Punti d’appoggio: Rifugio Passo Staulanza (alla partenza)

Periodo consigliato: giugno-ottobre

https://www.openstreetmap.org/#map=14/46.4243/12.1043

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