Il Monte Cimone e i suoi laboratori

Il Monte Cimone (Mo) è la principale cima dell'Appennino settentrionale. All’apice del cono, sulla vetta, sorgono una serie di antenne e anche alcune imponenti strutture in muratura, sono i laboratori del Monte Cimone.
© Antonio Rinaldi

Nei nostri “appunti di natura” accantoniamo per un attimo oggi flora, fauna, funghi, per una piccola digressione geografica: parleremo di una montagna e di quello che di interessante ospita la sua vetta. Il Monte Cimone (Mo) è la principale cima dell'Appennino settentrionale: con i suoi 2.173 metri si erge di fatto nel mezzo del centro-nord Italia, tanto che è stato calcolato che in una giornata veramente limpida dalla sua cima si può vedere il 40% del territorio nazionale: il Tirreno e l’Adriatico (che gli vale l’appellativo di monte dei due mari), tutto l'arco alpino a nord, e a sud fino al Terminillo.

Da buona parte della pianura padana, il suo profilo è molto caratteristico, un cono pressoché perfetto; all’apice del cono, sulla vetta, sorgono una serie di antenne e anche alcune imponenti strutture in muratura, zone militari in uso all’Aeronautica militare (è ospitata una delle stazioni meteorologiche ufficiali italiane aderenti al programma GCOS (Global Climate Observation System della WMO) e un laboratorio del CNR (Osservatorio Climatico “Ottavio Vittori”) in cui vengono effettuate interessanti ricerche e osservazioni. 

Le condizioni che si ritrovano sul Cimone sono infatti molto particolari perché è la cima più alta e isolata tra due settori che hanno condizioni meteorologiche climatiche e ambientali molto diverse: il versante meridionale “mediterraneo” e quello settentrionale che affaccia sul grande bacino Padano con la sua continentalità i suoi inquinanti. 

Ed è proprio questa la chiave dell’importanza di questi laboratori che da anni raccolgono molti dati tra i quali quelli sul riscaldamento climatico, sulla concentrazione degli inquinanti e del particolato, e sull'aumento della CO2 in atmosfera

Un'altra cosa sorprendente è che per garantire l'accesso ai laboratori in qualsiasi condizione meteo, nel dopoguerra è stato scavato un passaggio interno alla montagna che consente in qualsiasi condizione meteo la risalita degli ultimi 300 metri di dislivello da pian Cavallaro, dove arrivano gli impianti da sci, fino ai laboratori sommitali. 

Durante la stagione estiva da vari anni un giorno alla settimana i laboratori aprono al pubblico, e i militari dell'Aeronautica e i ricercatori del CNR illustrano gli strumenti e spiegano il loro lavoro. Per chi, oltre a essere appassionato di montagna è appassionato dell'ambiente montano, delle sue caratteristiche e di come si studia è un'esperienza da non perdere; le informazioni sulle occasioni di visita si possono reperire sul sito dei Parchi dell’Emilia centrale.