Il Monte Bianco si è abbassato: cosa significa?

Nel 2023 la cima del Monte Bianco ha registrato l'altezza più bassa in una serie ventennale di misurazioni. Segno del cambiamento climatico?

Il Monte Bianco è alto 4805,59 metri sul livello del mare. È quanto ha stabilito la spedizione organizzata a metà settembre 2023 dalla Chambre Départementale des géomètres-experts dell’Alta Savoia che dal 2001, ogni due anni, misura l’altitudine del tetto delle Alpi. Si tratta, quindi del dodicesimo – e più basso – rilevamento effettuato da questa specifica commissione che ha registrato le seguenti quote durante le campagne precedenti:

4807,71 m nel 2021; 4806,03 m nel 2019; 4808,72 m nel 2017; 4808,73 m nel 2015; 4810,02 m nel 2013; 4810,44 m nel 2011; 4810,45 m nel 2009; 4810,90 m nel 2007; 4808,75 m nel 2005; 4808,43 m nel 2003; 4810,40 m nel 2001.

In un’epoca segnata dal costante dibattito sui cambiamenti climatici e dall’eco-ansia c’è chi si è concentrato sulla perdita secca di oltre 2 metri di spessore nell’ultimo biennio per sottolineare che il riscaldamento globale è una drammatica realtà. Al contrario i negazionisti dell’effetto serra possono affermare che il bilancio negativo di appena 5 metri registrato in 22 anni, con tanto di variazioni altalenanti tra le varie misurazioni, non dimostra nulla. E come ignorare il fatto che l’evoluzione degli strumenti utilizzati dagli stessi géomètres-experts nel corso delle loro rilevazioni può aver influito sulla precisione delle misure riportate? «Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa» – affermava, d’altronde, il giornalista e scrittore americano Gregg Edmund Easterbrook.

Curiosamente, proprio sul Monte Bianco alpinismo e scienza si legarono indissolubilmente quando la necessità di misurare la pressione barometrica dalla cima, e di conseguenza la quota, richiese di calcarne la vetta. I primi a riuscirci nel 1786 furono il dottor Michel Gabriel Paccard con il supporto del montanaro Jacques Balmat che trascinarono con sé un pesante barometro a mercurio. Ma i risultati furono fallaci a causa di un colpo subito dallo strumento, durante il trasporto, che ne inficiò il corretto funzionamento. 4809,07 metri invece fu la quota calcolata l’anno seguente dallo scienziato ginevrino Horace-Bénédicte De Saussure che grazie a una spedizione organizzata e numerosa riuscì a posare sulla calotta glaciale sommitale un apparecchio integro per rilevare correttamente la pressione atmosferica.

© Luca Galbiati - Archivio Sassbaloss

Si susseguirono ulteriori misure ondeggianti tra i 4810 e i 4807 metri poi, nel 1986, la prima rilevazione ortometrica satellitare pari a 4804 metri, fino alla più recente elaborazione realizzata tramite mappatura fotogrammetrica con drone e tecnologia GPS di estrema precisione. 
«Ci vorrà più tempo per capire se e come il riscaldamento globale influisce sull’altezza del Monte Bianco» – ha dichiarato Denis Borrel, capo della squadra responsabile delle ultime spedizioni di misurazione, aggiungendo che sarà necessaria una cinquantina d’anni per stabilire con maggiore precisione un’evoluzione significativa. 

Gli effetti deleteri del cambiamento climatico si osservano ormai dovunque, ma evidentemente non ancora dalla serie numerica delle misurazioni della quota del Monte Bianco. Occorre attendere ancora per trarre delle conclusioni certe, come il tempo che si mette in conto quando si parte a piedi per raggiungere gli – ormai – 4805,59 metri della cima più alta delle Alpi. 
Ancora un bel connubio tra scienza e alpinismo, tra la disciplina che cerca di spiegare il mondo in cui viviamo e quella che Lionel Terray definiva “la conquista dell’inutile”.