Si è rinnovato a Würzburg in Alta Baviera, l’appuntamento annuale più importante per il DAV o Deutscher Alpenverein, l’assemblea generale che vede riuniti i delegati e i dirigenti di un milione e mezzo di soci. Assieme ai club austriaco e svizzero e all’AVS, presente anche il CAI con il delegato per gli Affari Esteri Pier Giorgio Oliveti in rappresentanza del Presidente Generale Antonio Montani.
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Un sondaggio tra i nuovi Soci del più grande club alpino del mondo ha rivelato sorprendentemente ma non troppo che oltre il 40% si iscrive per motivazioni “ambientali” , ovvero le politiche a contrasto della crisi climatica adottate dal club a seguito di una risoluzione nel 2029 (la seconda motivazione l’escursionismo e la cura dei sentieri, terza i vantaggi che dà la tessera, quarto il soccorso alpino). Lo ha annunciato il presidente Roland Stierle nella sua relazione introduttiva. In effetti l’impegno nelle politiche ambientali davvero diffuso e multilivello dal centro alle sezioni grandi e piccole ha creato una vera strategia (Klimaschutzstrategie) per moderare l’impatto nelle sezioni come nelle attività in montagna. Tra le altre azioni a nome del Presidium Ernst Schink ha assegnato i premi annuali ai rifugisti più virtuosi nella difesa ambientale che ricevono un’apposita placca da esporre: una delle tante buone pratiche da considerare anche da noi. Altre priorità nel piano d’azione poliennale sono i giovani, lo JDAV, struttura parallela con ampia autonomia, le attività sportive in montagna compresi l’ice climbing e gli sport alpini olimpici e la digitalizzazione alla quale è rivolto un imponente investimento in dieci anni.
Appuntamento a Passau nel 2025.
Fonte: Ufficio Stampa Deutscher Alpenverein