Il cuore del Pollino. Sul Sentiero Italia all'ombra del pino loricato

Piani di Pollino © Saverio de Marco

La tappa del Sentiero Italia Morano Calabro - Madonna di Pollino è una delle più belle e rappresentative del Sud Italia. Si attraversa infatti il vero “cuore selvaggio” del massiccio del Pollino, a ridosso delle cime principali e più rappresentative, incontrando il pino loricato, specie unica e rara, decisiva per la creazione del Parco Nazionale, istituito nel 1994. John Muir diceva che “andare in montagna è tornare a casa”, mentre per il filosofo Heidegger la “Heimat” non rimanda alla “patria” come comunità statale o nazionale, ma ad un luogo in cui si è nati e cresciuti, paesaggisticamente determinato, dove per una lunga frequentazione e profonda sintonia ci si sente a casa. Tale è per me il Pollino, dove sono vissuto fin dalla nascita, in un piccolo paese, non distante dalle pendici delle sue montagne. 

Cascata Tufarazzo © Saverio De Marco

Per me perciò questa tappa è un coacervo di ricordi ed emozioni, in più di vent’anni di frequentazione dell’alta montagna. Ecco il Santuario della Madonna del Pollino, che d’inverno diventa un luogo solitario e abbandonato; nelle rigide giornate invernali stalattiti di ghiaccio pendono dalle tegole, mentre la neve spinta dal vento a volte ricopre quasi interamente la porta della chiesa, che d’estate ospita la statua della Madonna. Ecco poi il Piano di Iannace, con i suoi ginepri a chiazze rotondeggianti, schiacciati dal peso della neve e dal vento, a cui si arriva dopo aver superato le fresche Gole di Iannace, popolate di abeti bianchi; giunti al limitare della faggeta comincia il regno del pino loricato, chiamato anche, con un nome evocativo, “Giardino degli Dei”, con monumentali esemplari che popolano le creste rocciose, le praterie di vetta o le pareti a strapiombo. La tappa attraversa poi gli estesi Piani di Pollino, immense praterie che circondano i fianchi delle montagne, che a tarda primavera si popolano di splendide fioriture di viole, orchidee, asfodeli e margheritine. È la volta poi del Piano di Gaudolino, a ridosso delle pareti ovest del Monte Pollino, popolate da colonie di pini loricati aggrappati alla roccia. Il valico tra Serra del Prete e Monte Pollino era un’importante via di collegamento tra Basilicata e Calabria per pastori, pellegrini e commercianti e un ripido sentiero ne segue la linea: la Scala dei Moranesi o di Gaudolino infine porta ai ruderi del Convento di Colloreto. La tappa del Sentiero Italia CAI (in questo caso percorsa da nord a sud) conduce infine alle belle campagne di Morano e poi al centro storico, uno dei più importanti del Meridione per l’architettura e i suoi tesori artistici. Verso la fine della “scala”, si incontra una zona ricca di acque. Ricordo bene la prima volta che, poco più che ventenne, vi arrivai in solitaria.  Scoprii una sorgente dove l’acqua sgorgava da sotto la roccia, alimentando dei limpidi torrentelli. Era tutto uno spumeggiare e gorgogliare di acqua pura. E ricordo bene quando incontrai una cascata zampillante, coperta di muschi e concrezioni calcaree; vi giunsi sotto e nella calura estiva, sorridente come un bambino, mi bagnai agli spruzzi delle fredde acque sorgive, che avevano attraversato il cuore della montagna.

Scopri la tappa T01 del Sentiero Italia Cai da Morano Calabro a Madonna del Pollino.

Pino loricato © Saverio de Marco