Il chiodino… multiforme ed ubiquitario protagonista dei boschi autunnali

Armillaria ostoyae, chiiodino © Antonio Rinaldi

Tra i funghi più comuni che si possono incontrare in un bosco, specie nell'autunno un po' avanzato, c’è sicuramente il chiodino, Armillaria mellea, o altre specie di Armillaria più o meno simili (tabescens, ostoyae, gallica…) che si distinguono in particolare per dettagli, colorazioni e sfumature di colore, che spesso vengono impropriamente attribuite alla tipologia di pianta sulla quale i funghi crescono.

 

Il chiodino è infatti un fungo lignicolo, parassita, che non ha però alcun problema a diventare anche saprofita, nel momento in cui l'organismo a cui si attacca muore.

Quello del chiodino è infatti un parassitismo pesante, che porta la pianta alla morte, dunque chi raccoglie chiodini, magari nel proprio giardino sulle radici o sul tronco di un albero ancora vivo, deve prepararsi all’idea che quella pianta è malata e destinata alla morte (magari anche nell'arco di diversi anni). 

 

Aveva fatto notizia anni fa la ricerca che svelava come l'organismo più grande mai identificato sul pianeta, fosse proprio un chiodino: tramite esame del DNA si era infatti verificato che micelio di Armillaria (ostoyae) geneticamente identico (dunque appartenente a uno stesso essere vivente) era presente e fruttificava su ben 965 ettari di una foresta dell’Oregon negli Stati Uniti. 


Dal punto di vista della commestibilità si tratta di un fungo, tradizionalmente ricercato e raccolto, cui prestare però alcune attenzioni; viene occasionalmente confuso con funghi del genere Hypholoma (velenosi), ma al di là delle confusioni a molti può risultare indigesto; per il suo consumo viene dunque consigliata una pre-bollitura (con eliminazione dell'acqua), prima di procedere a cucinarlo; va da sé che è assolutamente da evitare il consumo crudo, che porta a una vera e propria intossicazione.

Tra i cercatori è molto diffusa anche la confusione, almeno verbale, tra chiodini e pioppini (Cyclocybe aegerita), in questo caso però la confusione è più benevola perché non porta a intossicazioni, dato che anche il pioppino è commestibile e anche più “leggero” del chiodino.