Il CAI Feltre e la Montagna che Aiuta: un escursionismo inclusivo e solidale

Montagna che Aiuta è un'iniziativa del CAI Feltre che promuove l’escursionismo inclusivo, rendendo accessibili i sentieri alle persone con disabilità grazie a volontari e joëlette.
Un momento di accopagnamento © CAI Feltre

La montagna è un luogo di meraviglia, scoperta e benessere per tutti. Grazie all’iniziativa Montagna che Aiuta, nata nel novembre 2021 all’interno del Club Alpino Italiano – Sezione di Feltre, questo concetto sta diventando realtà anche per le persone con disabilità motorie e sensoriali. Il gruppo, fortemente voluto dall’ex presidente della sezione Angelo Ennio De Simoi, sta trasformando l’escursionismo in un’esperienza accessibile e condivisa, incarnando i valori di inclusività e solidarietà.

Oggi il gruppo conta quaranta volontari e dispone di due joëlette, speciali carrozzelle monoruota che permettono di accompagnare persone con disabilità su sentieri di montagna e strade forestali. Seguendo i principi del progetto “Escursionismo Adattato e Montagnaterapia” del CAI Nazionale, Montagna che Aiuta organizza itinerari pensati non solo per chi ha difficoltà motorie e sensoriali, ma anche per persone anziane con mobilità ridotta e genitori con bambini.

L’idea è semplice ma potente: rendere la montagna un luogo di condivisione e benessere psicofisico, rispettando i ritmi e i bisogni di chi vi partecipa. Grazie a strumenti adeguati e alla preparazione dei volontari, anche chi ha subito traumi o malattie invalidanti può vivere appieno la magia dell’ambiente montano.

In cammino con la Joelette © CAI Feltre

Un progetto radicato nel territorio

L’attività di Montagna che Aiuta si inserisce perfettamente nei valori storici del CAI: conoscenza, formazione e solidarietà. Il gruppo collabora attivamente con altre sezioni del Club Alpino, tra cui quelle di Recoaro Terme, Lendinara, Alpago, Padova e Treviso, rafforzando una rete di amicizie e supporto reciproco.

In pochi anni, il gruppo ha partecipato a numerosi eventi, tra cui:

  • XXIII Settimana Nazionale dell’Escursionismo di Feltre (2022), dove ha contribuito a consolidare i rapporti tra i gruppi di montagnaterapia del Veneto.
  • Raduni Nazionali di escursionismo adattato “A Ruota Libera”, tenutisi a Parma, Domodossola, La Spezia e Auronzo di Cadore.
  • 1° Convegno Nazionale di Escursionismo Solidale a Bologna, promosso dalla Struttura Operativa di Accompagnamento Solidale del CAI (SODAS).

Inoltre, il gruppo ha avviato collaborazioni con enti, scuole e istituzioni locali, tra cui il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, l’Azienda Sanitaria ULSS 1 Dolomiti, diversi comuni e associazioni del territorio.

 

Sentieri accessibili: una montagna per tutti

Uno dei risultati più significativi di Montagna che Aiuta è la mappatura di percorsi accessibili. Nel 2023, il gruppo ha mappato il primo sentiero di montagnaterapia in provincia di Belluno, nella Valle di San Martino a Lamen, all’interno del Piano d’Azione per la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS). L’inaugurazione ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti istituzionali, segno del riconoscimento del valore del progetto.

Nel 2025 verrà inaugurato un secondo percorso: un anello di quattro chilometri nella Cartiera di Vas, pensato per l’escursionismo adattato.

Montagna che Aiuta non si limita all’escursionismo, ma collabora con strutture che si occupano di disabilità e disagio sociale. In particolare, ha attivato un protocollo con l’AULSS 1 Dolomiti per l’accompagnamento di persone con disagio psichico e con la Casa del Campo di Cavaso del Tomba, che ospita persone con autismo grave.

Un progetto particolarmente significativo è previsto per maggio 2025: il gruppo accompagnerà con una joëlette adattata una ragazza affetta da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) lungo gli ultimi 120 km del Cammino di Santiago. Un viaggio simbolico e concreto, che dimostra come la montagna possa essere vissuta senza barriere, se supportata dalla volontà e dall’organizzazione giusta.

In cammino © CAI Feltre

Un escursionismo che avvicina le persone

Il cuore di Montagna che Aiuta è la connessione umana che si crea lungo i sentieri. Come sottolinea la Dott.ssa Lara Pilotto, referente del gruppo e presidente della Commissione Medica Interregionale Veneto-Friulana-Giuliana:

“La montagna unisce sempre: sui sentieri ci si osserva, ci si saluta, ci si avvicina. L’escursionismo adattato rafforza questa connessione, perché l’esperienza condivisa va oltre il semplice cammino. Il gruppo Montagna che Aiuta sta attirando sempre più persone, anche tra i giovani, promuovendo un concetto di montagna davvero accessibile e inclusiva.”

Un ringraziamento speciale va a tutti i volontari che rendono possibile questo sogno: accompagnare Marta, Giada, Gabriel, Sara, Adriana, Michele, Andrea, Francesca, Nicolas e molti altri. Perché, come recita il motto del gruppo: “Da soli si va veloci… insieme si va lontano".

 

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