Il Buco di Viso chiude per l'inverno

Il Buco di Viso, il primo traforo alpino della storia, chiude per l'inverno. A ogni fine stagione il traforo viene chiuso per evitare che gli accumuli nevosi possano accumularsi al suo interno.

Come ogni anno, prima che gli accumuli nevosi riempiano il passaggio, è stato chiuso il Buco di Viso, lo storico traforo alpino che unisce i comuni di Crissolo (Italia) e Ristolas (Francia) un tempo utilizzato per il traffico mercatile, oggi impiegato dai numerosi trekker che percorrono il Giro di Viso, l’itinerario ad anello che abbraccia il re delle Alpi Cozie.

Situato a un’altezza di 2882 metri il traforo viene chiuso a ogni fine stagione, per evitare che gli accumuli nevosi possano depositarsi all’interno danneggiando la struttura, che tra l’altro ha subito importanti lavori di restauro una decina di anni fa. Per il secondo anno torna ad essere operativa la nuova porta installata a inizio settembre 2023, chiusa con lucchetti. Prima il Buco veniva chiuso mediante l'installazione di assi di legno. Il traforo rimarrà chiuso fino alla prossima estate. A occuparsi della chiusura sono stati gli addetti del Parc naturel régional du Queyras.

 

Il primo traforo alpino

Il Buco di Viso rappresenta il primo traforo delle Alpi. Fu realizzato nella seconda metà del Quattrocento su volontà del marchese di Saluzzo Ludovico II del Vasto con uno scopo commerciale: agevolare il commercio del sale con il Regno dei Valois. Il tunnel consentiva di non passare più per il territorio dei Savoia, pagando dazi sui valichi e di evitare i pericoli del vicino Colle delle Traversette

Lungo circa 75 metri per 2,5 metri di altezza e circa 2 di larghezza, consentiva il passaggio dei muli delle carovane mercantili. La sua funzione commerciale è stata svolta dal 1480, anno della sua inaugurazione, al 1601, quando il marchesato di Saluzzo fu annesso al Ducato di Savoia. Dopo questa data, per quasi 3 secoli è rimasto inutilizzato, fino alla riapertura a seguito del primo di diversi restauri del XX secolo, portato a termine nel 1907

Oggi, perduta l’antica funzione carovaniera, è un tratto cruciale del Giro del Monviso.