Un grande Ice StupaSorgono nelle valli del Ladakh, all’estremo nord-ovest dell’India, come torri di ghiaccio alte quanto palazzi di dieci piani. Sono gli Ice Stupa, ghiacciai artificiali realizzati come mezzo per stoccare l’acqua da impiegare poi nei mesi di siccità. L’oro blu è una risorsa preziosissima, soprattutto nel desertico territorio ladako che da oltre un decennio risente in modo marcato degli effetti della crisi climatica. I primi problemi sono nati infatti quando i ghiacciai in costante ritiro hanno iniziato a fornire l’acqua in modo irregolare andando a compromettere coltivazioni, allevamenti e in generale l’opportunità di vita dei molti villaggi disseminati nel territorio.
Gli Ice Stupa nascono così come ingegnosa soluzione al problema della scarsità d’acqua. Nate dall’intuito dell’ingegnere Sonam Wangchuk, sono torri glaciali che immagazzinano acqua durante l’inverno per poi rilasciarla gradualmente in primavera, stanno riportando vita dove prima c’era solo siccità, consentendo alle comunità locali di continuare ad abitare il proprio territorio allontanando, almeno per il momento, lo spettro dell’emigrazione.
L’idea degli Ice Stupa
Questa ingegnosa soluzione, ideata dall'ingegnere meccanico Sonam Wangchuk, ha cominciato a diffondersi nel 2013 con la comparsa dei primi “castelli di ghiaccio”. L’ispirazione gli venne osservando, durante il mese di maggio, una massa di ghiaccio ancora intatta sotto un ponte a bassa quota: nonostante l’arrivo dell’estate, quel ghiaccio resisteva grazie alla sua posizione in ombra, protetta dai raggi solari diretti. Da questa semplice osservazione nacque l’idea degli Ice Stupa. Il primo prototipo, alto sei metri e capace di contenere 150mila litri d’acqua, fu costruito sfruttando un sistema ingegnoso: l’acqua veniva convogliata dall’alto della montagna sfruttando la sola forza di gravità, senza bisogno di energia esterna, e congelata anche in una posizione esposta al sole.
Nonostante l’esposizione, il ghiaccio dell’Ice Stupa resistette per sei mesi, da ottobre 2013 a maggio 2014. Sebbene non rappresenti una soluzione definitiva alla crisi climatica, questo sistema offre un aiuto concreto alle popolazioni locali, spesso costrette ad abbandonare le proprie terre in cerca di risorse più accessibili, con il rischio di perdere tradizioni e cultura in favore di un'omologazione globale. Gli Ice Stupa stessi sono ormai diventati parte integrante della cultura ladaka. Il loro nome richiama gli “stupa” buddisti, monumenti religiosi a forma di torre o cupola che custodiscono reliquie. Allo stesso modo, questi stupa moderni custodiscono un bene oggi sempre più prezioso: l’acqua.
Come si formano gli Ice Stupa?
Gli Ice Stupa nascono con l’obiettivo di garantire una riserva d’acqua per l’irrigazione, la coltivazione e altre attività fondamentali sugli altipiani del Ladakh durante i mesi estivi. Vengono realizzati durante l’inverno, nelle ore notturne, quando le temperature scendono sensibilmente sotto lo zero. In queste condizioni, l’acqua di sorgente viene incanalata verso una struttura di supporto sulla quale si andrà a formare la cupola di ghiaccio. La posizione scelta per gli Ice Stupa è solitamente in ombra, per limitare al massimo l’esposizione ai raggi solari diretti e rallentare così il processo di fusione.
L’acqua, una volta raggiunta la struttura, viene spruzzata verso l’alto e congela all’istante a contatto con l’aria fredda, in un processo simile a quello impiegato dai cannoni per la neve artificiale. Perché questo meccanismo funzioni correttamente, le temperature devono aggirarsi tra i -10 e i -20 gradi Celsius. Con il passare dei giorni, il ghiaccio si accumula formando una torre che può raggiungere i 40 metri di altezza e i 20 di larghezza. Si stima che ogni ice stupa possa conservare fino a 16 milioni di litri d’acqua: una riserva preziosissima che inizia a fondersi gradualmente in primavera, proseguendo fino all’estate avanzata, offrendo risorse vitali in un ambiente altrimenti arido.
Un grande Ice StupaL’impatto sull'agricoltura e sul territorio
Gli ice stupa hanno avuto un impatto significativo sulle comunità agricole del Ladakh. Ad esempio, nel villaggio di Phyang, nella provincia di Leh, un ice Stupa ha fornito acqua sufficiente per irrigare 5000 piantine di salice e pioppo, contribuendo sia alla riforestazione dell’area, sia a creare una nuova forma di economia per il territorio.
Inoltre, il progetto prevede la costruzione di una serie di 80-90 Ice Stupa, capaci di immagazzinare fino a un miliardo di litri d'acqua, sufficienti per irrigare 600 ettari di terreno e piantare due milioni di alberi.
Prospettive future
Il lavoro di Wangchuk è stato riconosciuto a livello internazionale: nel 2016 ha ricevuto il Rolex Award for Enterprise per il suo contributo all'innovazione sostenibile. Gli Ice Stupa realizzati hanno dato i loro frutti e i risultati stanno arrivando. Attualmente, si stanno esplorando possibilità di applicare la tecnologia degli Ice Stupa in altre regioni montuose aride, come il Cile, l'Afghanistan e il Kazakistan, adattandola alle specifiche condizioni climatiche e geografiche di ciascuna area.