Due carote di ghiaccio
superficiali e due profonde
oltre 82 metri prelevate dal
ghiacciaio Gorner sul Monte Rosa (4500 metri di quota) saranno conservate nella “biblioteca dei ghiacci” che sarà creata in
Antartide.
«Nel segmento più vicino alla roccia, il campione potrebbe contenere informazioni sul clima e l'ambiente fino a 10mila anni fa. Se le analisi lo confermeranno, significherebbe che in Antartide sarà conservato il ghiaccio più antico dell'arco alpino»,
spiegano gli scienziati che hanno partecipato alla missione organizzata dall’Istituto di scienze polari del
Consiglio nazionale delle ricerche e dall’
Università Ca’ Foscari Venezia, con la collaborazione del centro di ricerca svizzero
Paul Scherrer Institut.
L'estrazione delle carote di ghiaccio superficiale © Ice Memory
Il progetto Ice Memory
La missione rientra nel progetto
Ice Memory, un programma internazionale che ha l’obiettivo di fornire, per le decadi e i secoli a venire, archivi e dati sulla
storia del clima e dell’ambiente. Dati fondamentali non solo per la scienza, ma anche per le politiche per la sostenibilità e il benessere dell’umanità. Da qui la volontà di creare in Antartide un
archivio di campioni provenienti dai ghiacciai attualmente in pericolo di ridursi o scomparire.
«La spedizione è stata un successo: il team ha estratto due carote di ghiaccio profonde oltre 80 metri da un sito importantissimo perché mantiene le informazioni del clima e dell’ambiente degli ultimi 10mila anni», afferma Carlo Barbante, direttore Cnr-Isp e professore a Ca’ Foscari. «Il team ha lavorato bene nonostante le condizioni molto dure, con giorni di vento forte e neve. Ora questo prezioso archivio della storia climatica delle Alpi potrà essere conservato per il futuro».
L'estrazione delle carote di ghiaccio profondo
La missione sul Monte Rosa
Il team è partito
martedì primo giugno da Alagna Valsesia, ai piedi del Rosa. I ricercatori si sono acclimatati per due notti al rifugio
Capanna Gnifetti, a 3.600 metri di quota, per poi salire al
Colle Gnifetti per il carotaggio profondo. Per tutta la durata della missione, gli scienziati hanno alloggiato alla
Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa, di proprietà del Cai.
Il
ghiacciaio Gorner è il secondo ghiacciaio più esteso dell’arco alpino. Con un’area di circa 40 km2, si estende dai 2190 fino ai 4600 metri sul livello del mare. A fronte della sua estensione, nel 2017 è stato calcolato un volume di circa 4.9 chilometri cubi. Dalla metà dell’800, il ghiacciaio ha perso
circa il 40% della sua area, a seguito di un ritiro della sua fronte pari a circa 3,3 chilometri.
Il team era composto da Margit Schwikowski (Psi), Theo Jenk (Psi), Francois Burgay (Psi), Jacopo Gabrieli (Cnr/Ca’ Foscari), Fabrizio de Blasi (Cnr/Ca’ Foscari), Andrea Spolaor (Cnr/Ca’ Foscari), Paolo Conz (guida alpina), Sabine Harbeke (ZHdK, PolARTS project), Riccardo Selvatico (videomaker).