I Villaggi degli Alpinisti si sono incontrati in Slovenia

Dal 31 maggio al 2 giugno nella piccola località di Luče si è tenuta la 16esima edizione del raduno dei Villaggi degli Alpinisti, a cui hanno partecipato i rappresentanti di una ventina di essi. Il patrimonio alpino è stato il filo conduttore delle giornate
Luče (Slovenia) © Janez Kotar

Tra il 31 maggio e il 2 giugno ha avuto luogo a Luče, piccola località della Slovenia settentrionale, la 16esima edizione del raduno dei Villaggi degli Alpinisti, progetto internazionale a cui partecipano i club alpini austriaco, tedesco, svizzero, italiano, sloveno e del Südtirol e che raggruppa località alpine che credono in una forma di sviluppo sostenibile e rispettoso dell’identità tradizionale. Luče, ubicato nella parte orientale delle Alpi di Kamnik e della Savinja, esprime al massimo le caratteristiche previste per essere considerato un “Villaggio degli Alpinisti”, tra le quali una stupefacente corona di cime montuose e una consolidata tradizione alpinistica.

Filo conduttore del raduno, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di una ventina tra i 40 Villaggi certificati, è stato il patrimonio alpino, ossia le forme con le quali l’uomo ha tentato di instaurare rapporti sociali o economici nell’ambito degli insediamenti alpini. Si tratta di forme variabili, mai stabili, una diretta conseguenza del territorio abitato e del modo in cui gli abitanti ne hanno fatto uso nel corso del tempo.

La comprensione del patrimonio è un tramite per capire l’identità, le tradizioni e le dinamiche di una comunità. E i Villaggi degli Alpinisti sono di fondamentale importanza e un vero pilastro per la conservazione dei valori culturali, dell’artigianato e dei costumi tradizionali, così come dell’architettura e dello stile di vita che in ogni località si è sviluppato nel corso del tempo.

Come è stato specificato durante il raduno, il patrimonio può essere inteso come gastronomia o strutture architettoniche legate alle attività tipiche, come rifugi alpini o anche, semplicemente come la popolazione insediata in un certo territorio, con i suoi riti e la sua espressività. Così, nel corso delle due giornate dedicate ai contributi di eminenti studiosi del territorio alpino, da un lato, e a visite al territorio e alle aziende locali, dall’altro, sono stati presentati numerosi esempi del patrimonio alpino della comunità locale.

Un momento del raduno © Dušan Prašnikar

Se il patrimonio gastronomico si caratterizza per uno sviluppo verso forme più moderne, è fondamentale che conservi però la sua identità, perché possa servire da tramite per ricordare il passato, pur con uno sguardo verso il futuro. D’altra parte, i ricoveri utilizzati dai pastori, pur esprimendosi con forme diverse nelle differenti zone dove era praticato l’alpeggio, testimoniano ovunque un legame profondo sia con le risorse del territorio che con il bestiame allevato. Il medesimo legame viene raccontato dai particolari granai disseminati nella valle della Savinja, mentre ai tempi più recenti appartengono i rifugi alpini, fondamentali punti di appoggio per l’esplorazione alpinistica delle Alpi, ma anche a volte per la popolazione locale nei suoi spostamenti tra fondo valle e malghe in alta quota, che attualmente si trovano talvolta ad affrontare discutibili forme di approccio alla montagna.

Con le dimostrazioni di canto polifonico da parte di numerosi gruppi canori locali è stata infine svelata una parte dell’anima di Luče, una piccola realtà dove, sorprendentemente, gli abitanti cantavano da un crinale all’altro, da una malga all’altra, per tenersi tra loro in contatto e per organizzare in comune le attività. Una forma singolare, unica e molto emozionale di espressione culturale che ancora vive nel territorio grazie alla sensibilità della sua popolazione.

Il raduno non è stato però solo la somma di contributi da parte di eminenti relatori, è stato l’occasione di conoscere profondamente una località nascosta e isolata ed è stato, infine, un momento di incontro cordiale e sempre piacevole e atteso tra i rappresentanti di numerosi Villaggi che condividono le stesse difficoltà di realtà alpine di secondo piano, estranee al turismo di massa.

Barbara Foggiato
Cai – Gruppo di lavoro Bergsteigerdörfer – Villaggi degli Alpinisti

Foto di gruppo dei partecipanti © Janez Kotar