Il lago di Castel San Vincenzo © Wikimedia CommonsIl 17 ottobre i GR di Abruzzo, Lazio e Molise hanno inviato al Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica (MASE) osservazioni critiche sul Progetto della Centrale Enel "Pizzone II", pubblichiamo la parte finale del documento inviato al MASE.
Il 17 ottobre, nei termini di legge e secondo procedura ministeriale, i Gruppi Regionali di Abruzzo, Lazio e Molise - interessati territorialmente e burocraticamente al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise - hanno inviato le osservazioni critiche sul Progetto Enel “Pizzone II” al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).
Il progetto è stato monitorato sin dall’inizio dal Gruppo Regionale Molise territorialmente più interessato, che ha scelto, dopo l’immediato ritiro da parte di Enel del progetto originario, una posizione attendista, esprimendosi, di concerto con gli altri due GR, sul progetto definitivo presentato un mese fa. D’intesa, ovviamente, con i vertici ambientali del sodalizio: la Commissione Centrale TAM (Tutela Ambiente Montano), nella persona di Raffaele Marini; la Segreteria Ambiente, nella persona di Mario Vaccarella; il Coordinatore interregionale TAM, nella persona di Antonio Di Grottole.
Per sintetizzare, di seguito solo la parte finale delle osservazioni inviate al MASE.
Il Cai e il Progetto Centrale Enel “Pizzone II”
Il progetto del pompaggio delle acque del lago di Castel San Vincenzo denominato “Pizzone II” con la costruzione pluriennale di gallerie, opera di certo interrata ma con operazioni legate allo scavo che si svolgeranno in superficie, suscita molte preoccupazioni in relazione alle conseguenze sull’ambiente, specialmente sulla sopravvivenza dell’orso marsicano.
In particolare, tali preoccupazioni riguardano i seguenti impatti ambientali:
alterazione del regime idrico dovuto al rischio d’intercettare acquiferi importanti modificando la portata delle sorgenti;
minaccia alle specie protette terrestri, anfibie e volatili, quali: orso, lupo, lontra, tritone crestato, balia dal collare, picchio dorsobianco;
distruzione e frammentazione degli habitat;
creazione di barriere per le specie mobili;
alterazione della routine acustica e luminosa;
decremento della qualità delle acque;
interruzione di corridoi ecologici.
A proposito di questi ultimi, il progetto arrecherebbe anche un danno accessorio al nascituro Parco Nazionale del Matese, che presenta tutte le caratteristiche per assecondare il bisogno di mobilità dell’orso.
Il Matese, infatti, rientrando nell’home range dell’orso marsicano ed essendo contiguo o non troppo distante dalle Mainarde è candidabile a un’ecoconnessione col PNALM tramite stepping stones e corridoi ecologici.
Anche volendo ignorare gli aspetti giuridici del caso - riguardanti una deroga ingiustificata ai termini di presentazione del progetto ridimensionato, la mancanza di dati specifici sui potenziali impatti ambientali e le valutazioni comparative insufficienti - le argomentazioni che precedono inducono il Club alpino italiano, tramite i suoi Gruppi Regionali interessati, ad esprimere contrarietà all’implementazione del progetto “Pizzone II”.
Gruppo Regionale Abruzzo - Il Presidente Francesco Sulpizio
Gruppo Regionale Lazio - Il Presidente Amedeo Parente
Gruppo Regionale Molise - Il Presidente Claudio Struzzolino