I Colli Euganei candidati a Riserva della Biosfera Unesco

La candidatura, promossa dal Parco Regionale Colli Euganei e da 15 Comuni dell'area, riguarda un territorio con una superficie doppia rispetto a quella dell'area protetta. Il dossier sarà presentato venerdì 10 novembre all'Abbazia di Praglia a Teolo
Vigneti presso Passo Roverello © Archivio Parco Regionale Colli Euganei

Venerdì 10 novembre alle ore 18, presso l’Aula Magna dell’Abbazia di Praglia a Teolo (Via Abbazia di Praglia, 16), si terrà la presentazione del Dossier di candidatura a Riserva della Biosfera Unesco del territorio ecologicamente e socialmente connesso ai Colli Euganei. L’appuntamento è promosso dal Parco Regionale Colli Euganei e dai 15 Comuni interessati alla candidatura, secondo il programma "Man and the Biosphere" (MaB) dell'Unesco.

«La proposta di candidatura è esempio virtuoso di azione condivisa tra Parco e Comuni che ricomprendono nel perimetro MaB Unesco tutti i territori comunali, definendo una superficie di 34.090 ettari, ben oltre, quasi a raddoppiare, i 18.694 ha dell’area iniziale del Parco Regionale Colli Euganei», evidenzia Filippo Di Donato, coordinatore del Gruppo di lavoro “Parchi e Aree protette” del Cai.

Il Dossier descrive le caratteristiche del territorio dei 15 Comuni candidati a Riserva della Biosfera, tratta tematiche di natura demografica, sociale, economica, culturale ed ambientale, evidenzia le peculiarità e definisce inoltre anche gli indirizzi di sostenibilità che la Riserva della Biosfera intende darsi e ripercorre le azioni sviluppate durante il percorso di candidatura, realizzato grazie al supporto della Regione Veneto e della Fondazione Cariparo.

Scaricabile sul sito del Parco,  il documento rappresenta un elemento di stimolo verso tutti i portatori di interesse pubblici e privati a realizzare progetti concreti che mettano in connessione positiva “uomo e natura”. 

«Infatti, il documento raccoglie al suo interno anche progettualità utili ed efficaci, già in atto e sviluppate da associazioni di cittadini, amministrazioni comunali ed enti pubblici, imprese, associazioni di categoria, istituti scolastici e singoli cittadini, che da tempo perseguono scelte sostenibili per territorio e comunità locali», continua Di Donato. «Tra queste attività ci sono anche quelle svolte dal Cai, tra servizi offerti e frequentazione sostenibile, definite da mirati Protocolli di collaborazione Cai-Parco Regionale Colli Euganei. Altre ancora potranno essere implementate dal Cai sulla promozione dei valori naturalistici e culturali dell’area, attenti al virtuoso intreccio tra ambiente, economia, società e istituzioni».

Di Donato ricorda inoltre che in Veneto è già presente la Riserva della Biosfera “Monte Grappa”, entrata nella Rete Unesco nel 2021. Comprende il territorio di 25 Comuni appartenenti alle Provincie di Belluno, Treviso e Vicenza, con una superficie di 66.067 ettari.

La locandina dell'appuntamento di Teolo

Il Programma MaB Unesco

Il Programma MaB Unesco, che non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, intende:
- individuare e valutare i cambiamenti nella biosfera determinati dalle azioni umane e dagli eventi naturali, e gli effetti degli stessi sull’uomo e l’ambiente, soprattutto nel contesto delle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici;
- studiare e comparare i rapporti dinamici tra gli ecosistemi naturali ed i processi socio-economici, soprattutto con riferimento alla progressiva perdita della diversità biologica e culturale ed alle serie minacce per gli ecosistemi e per la loro capacità di fornire servizi essenziali per il benessere umano;
- assicurare sviluppo eco-compatibile ed un ambiente vivibile in un contesto globale caratterizzato da processi di rapida urbanizzazione e di eccessivo consumo energetico considerati come fattori scatenanti dei cambiamenti climatici;
- promuovere lo scambio e la divulgazione di conoscenze sui problemi ambientali e sulle eventuali soluzioni, nonché la formazione ambientale nel settore della gestione e della sostenibilità.

«Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, con la partecipazione della popolazione, diventa occasione per affrontare e risolvere, in una consolidata dimensione ad ampio respiro, problemi locali e relativi possibili conflitti», conclude Di Donato.