Testo di Julia Strobl
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Cammina tra l’erba con sguardo attento, poi all’improvviso fa uno scatto e, con il retino in mano, cattura una farfalla di un blu brillante. È Elia Guariento, esperto di insetti. Fa parte del team di biologhe e scienziati che, nell'ambito del progetto Monitoraggio della Biodiversità Alto Adige, studiano la varietà di specie e gli habitat del territorio provinciale. Il progetto, avviato nel 2019 su iniziativa della Giunta provinciale dell'Alto Adige, è condotto dall'istituto di ricerca Eurac Research in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige, la Ripartizione Natura, Paesaggio e Sviluppo del Territorio e il Dipartimento Agricoltura della Provincia. L'obiettivo del monitoraggio è identificare sviluppi e cambiamenti della biodiversità e degli habitat, affinché le decisioni in materia di pianificazione territoriale, agricoltura e tutela ambientale possano essere prese sulla base di evidenze scientifiche.
Cosa viene studiato?
Oltre alle farfalle, il team di ricerca studia la presenza di uccelli, piante vascolari, pipistrelli e cavallette nei principali habitat dell'Alto Adige, dalle zone abitate alle aree agricole, fino alle zone alpine. Tutti questi gruppi studiati sono sensibili agli influssi esterni e sono quindi buoni indicatori del cambiamento climatico e delle modifiche nell'uso del suolo e dei loro effetti.
Habitat alpini
Oltre un quarto dell’Alto Adige si trova a un'altitudine superiore ai 2.200 metri. Qui, piante e animali devono affrontare condizioni ambientali avverse in un ambiente arido. Gli alberi di grandi dimensioni sono quasi assenti, mentre dominano graminacee basse, piante erbacee e arbusti nani. La stagione vegetativa è molto breve, perché la neve, a seconda del luogo, può rimanere fino a giugno o oltre, e l'inverno può iniziare già a settembre. In tutti i gruppi di animali e piante studiati prevalgono gli specialisti, cioè specie che si trovano quasi esclusivamente in questi habitat e che sono adattate alle loro particolari condizioni ecologiche. Tutto ciò rende gli habitat alpini tra i più interessanti da studiare nel Monitoraggio della Biodiversità Alto Adige. Ogni anno vengono esaminati dodici siti situati sopra il limite degli alberi. Il team di ricerca torna dai siti di monitoraggio alpini con le mani fredde, ma anche con molti dati interessanti.
La ricca flora e fauna degli habitat alpini
Studiando l’avifauna delle zone alpine, l'ornitologo Matteo Anderle ha avuto modo di osservare gli specialisti delle montagne come il fringuello alpino, il sordone, l’aquila reale e il culbianco. In alcune zone particolarmente preservate, ha anche avvistato alcune specie minacciate, come la pernice bianca, o specie rare, come il picchio muraiolo. Entrambe le specie prediligono habitat aperti e rocciosi. Anche le indagini sulle cavallette nelle aree di alta quota hanno rilevato per lo più specialisti di montagna, come il gonfocero siberiano e la podisma montana. Entrambe sono adattate alle dure condizioni di queste altitudini – impossibile trovarle più in basso a valle.
Anche alcune specie di farfalle diurne si sono adattate a queste condizioni difficili. Tra queste, una particolare specialista è la pale. Tra le altre specie trovate nei siti di alta montagna, anche la pieride di montagna e la Erebia pandrose preferiscono gli ambienti alpini. Per quanto riguarda le piante vascolari, è stato di nuovo confermato che le praterie alpine sono estremamente ricche di specie. Con quasi 50 specie vegetali in 100 metri quadrati, queste praterie si sono rivelate, insieme ai prati magri, gli habitat più ricchi di specie vegetali studiati nel programma di monitoraggio. Tra queste specie, alcune sono pure endemiche, cioè presenti solo in un'area limitata, come la sassifraga di Facchini, una pianta che cresce solo nelle Dolomiti. Gli habitat alpini sono invece meno interessanti per i pipistrelli, che qui vengono rilevati solo sporadicamente, probabilmente a causa della ridotta disponibilità di insetti volanti.
Per quanto ci possano sembrare ostili alla vita, gli ambienti alpini sono la casa di una moltitudine di specie animali e vegetali uniche, molte delle quali si trovano solo qui. Per questo motivo è fondamentale conoscere e proteggere la biodiversità in questi habitat.