Guardare al futuro per re-immaginare il CAI: il Forum Giovani

Il 30 novembre e l'1 dicembre si è svolto al Palamonti di Bergamo un incontro per parlare del ruolo del Club Alpino Italiano nella formazione di bambini e ragazzi.

Il Club Alpino Italiano ha da sempre posto al centro della propria missione la crescita e la formazione delle nuove generazioni. Dall’infanzia, con il coinvolgimento delle famiglie tramite il progetto CAI Family, fino all’adolescenza, attraverso Alpinismo Giovanile, passando per l’iniziativa CAI Scuola e culminando con CAI Giovani, il Sodalizio si è impegnato a costruire un percorso che accompagni i ragazzi verso una partecipazione attiva e consapevole nel mondo della montagna.
Tuttavia, questo itinerario di crescita e condivisione, pur avendo registrato momenti di successo, richiede oggi una riflessione più profonda: chi sono davvero i giovani che il CAI desidera coinvolgere? Quali sono i loro bisogni e come si può rendere il Sodalizio più aperto alle loro istanze? Queste domande hanno trovato spazio e significato nel Forum Giovani, un evento organizzato il 30 novembre e il 1° dicembre 2024 presso la Sezione CAI “Palamonti” di Bergamo.
 

Un evento di ascolto e partecipazione

Il Forum ha accolto 50 tra bambini, ragazzi, famiglie e docenti, offrendo un weekend interamente dedicato all’ascolto, alla creatività e al confronto. I partecipanti sono stati protagonisti di attività pensate per favorire la condivisione delle esperienze e l’elaborazione di nuove proposte per rafforzare il rapporto tra giovani e CAI.
Tra gli obiettivi principali dell’evento vi erano l’analisi delle aspettative e delle esigenze dei giovani tra 0 e 25 anni e la creazione di sinergie tra le diverse iniziative dell’organizzazione, come CAI Scuola, CAI Family, Alpinismo Giovanile e CAI Giovani. Si è puntato alla costruzione di un ambiente inclusivo e formativo, in grado di fidelizzare i giovani al Sodalizio e incoraggiarli a partecipare attivamente alle sue attività, grazie alla collaborazione tra volontari e strutture centrali e territoriali.
Sfide e opportunità emerse dal confronto

Il Forum ha messo in luce alcuni aspetti critici. È emersa la necessità di colmare il vuoto di continuità tra le fasce d’età di Alpinismo Giovanile e quelle degli Juniores, un fattore che ostacola la transizione e la partecipazione attiva. Allo stesso tempo, a famiglie e bambini non è chiaro quale possibile percorso di crescita intraprendere all’interno delle Sezioni, mancando una visione olistica e “riti di passaggio” fra le varie Commissioni e Gruppi.  Inoltre, sono stati evidenziati il peso della complessità organizzativa e la percezione di rigidità gerarchica, che possono scoraggiare i giovani. Un altro tema rilevante è la mancanza di politiche di inclusione di genere, avvertita in particolare tra i ragazzi e le ragazze tra i 19 e i 25 anni.
Tuttavia, l’amore per la montagna rappresenta un valore trasversale e condiviso, spesso trasmesso dalle famiglie. Proposte innovative come attività peer-to-peer, in cui i giovani diventano protagonisti nel coinvolgere i loro coetanei, hanno riscosso grande interesse, offrendo spunti concreti per rafforzare il senso di appartenenza e responsabilità.


Un successo partecipativo e uno sguardo al futuro

Il momento culminante del Forum si è svolto nella giornata di domenica, con oltre 120 partecipanti. La sessione ha visto la presentazione dei risultati delle attività del sabato, seguita da esempi virtuosi di progetti rivolti ai giovani. Il dibattito ha evidenziato ampi margini di collaborazione tra le strutture operative del CAI, ma anche sfide significative, soprattutto per i giovani tra i 16 e i 25 anni, legate alla visibilità del loro futuro nel Sodalizio e alla complessità dei rapporti intergenerazionali.
Durante l’evento, è stata premiata la nuova edizione del Concorso Fotografico AG/MITUR sul cambiamento climatico, dimostrando ancora una volta la sensibilità ambientale delle nuove generazioni e il loro desiderio di essere parte attiva nel cambiamento.

 

Conclusioni

Il Forum Giovani ha rappresentato un momento cruciale di confronto e riflessione, riaffermando l’importanza di dare voce alle nuove generazioni. I giovani non sono solo destinatari delle attività del CAI, ma possono e devono esserne protagonisti. Per garantire la continuità e la vitalità del Sodalizio, è necessario un impegno concreto per ascoltare e valorizzare le loro idee, colmando le lacune organizzative e generazionali. La montagna, con il suo potere aggregante, rimane il punto di riferimento per costruire comunità, educare alla sostenibilità e offrire un’esperienza di crescita condivisa. Con eventi come questo, il CAI dimostra di essere all’altezza della sfida e pronto a investire sul futuro.

Un momento del Forum Giovani