La Grivola dal Bivacco Gratton © Federico RossettiLa bella Grivola che di poco sfiora i 4000 metri è tra le cime più slanciate del Gran Paradiso. La fama sulla pessima qualità della roccia contrasta con le sue linee praticamente perfette. Oltre alla via normale, percorso per nulla banale che risale la grande parete SE, l’itinerario più consigliabile è l’estetica cresta ENE o delle Clochettes che offre passaggi interessanti, spesso su roccia discreta a picco sulla parete NE. Le difficoltà non superano il quarto grado ma l'itinerario è lungo e complesso ma di sicura soddisfazione per l'alpinista amante delle grandi cavalcate classiche alpine e abituato a muoversi su terreni non sempre ‘’solidissimi’’ .
Avvicinamento
Dal parcheggio di Crétaz nella Valle di Cogne si segue il sentiero 25 per il Colle della Rossa. A quota 2289 metri si raggiunge il Casotto del PNGP (fontana). Si prosegue sempre su sentiero ben evidente, risalendo il Vallon de Pousset (2303 m). Si raggiungono gli omonimi alpeggi e si sale in maniera più decisa. L’ultimo tratto si svolge su ripidi pendii di sfasciumi, facili placche e roccette che comunque necessitano di una certa attenzione in caso di neve residua o di ghiaccio. Con un ultimo tratto quasi pianeggiante si raggiunge infine il l’ampio Col Pousset e il Bivacco Gratton (3198 m, 5 h).
Vista della cresta ENE della Grivola © Federico RossettiItinerario
Dal bivacco si imbocca la traccia (ometti e bolli gialli) in leggera salita, che poi traversa a mezzacosta sul bordo della dorsale. Si scende quindi molto ripidamente su terreno delicato (catene faticose) fino a raggiungere il sottostante Glacier du Trajo. Lo si attraversa verso la grande frana scesa dalla cresta ENE che ha coperto una grande parte del ghiacciaio. Se ne costeggia un breve tratto (crepacci), quindi si rimontano i detriti tra blocchi enormi e sfasciumi. Senza percorso obbligato si punta alla base del punto più basso della cresta ENE e la si raggiunge a destra del tratto di rocce chiare del versante dove è scesa la frana. Si sale per sfasciumi il più possibile (qualche ometto), cercando il percorso migliore (I, delicato), fino a rimontare in cresta nei pressi del Colle delle Clochettes da cui si vede a destra il piccolissimo Bivacco Balzola (3477 m, 2,30 h).
Si segue la dorsale a sinistra inizialmente larga per blocchi, poi affilata ma non difficile. Si continua sempre sul filo con qualche saliscendi e appoggiandosi talvolta sui lati e oltrepassando il tratto franato della cresta (molto delicato). Dalla sommità di un gendarmino ci si cala per 15 metri fino a una selletta dove la cresta diventa più impegnativa. Si sale un primo salto traversando inizialmente a destra (II, esposto), poi per un diedro con roccia delicata. Un secondo salto si supera direttamente per rocce chiare (chiodo) e per un diedro (chiodo, IV+). Dalla sommità ci si cala in doppia per una ventina di metri fino alla selletta sottostante. Si prosegue sempre sul filo (II/III) per poi scendere un tratto ripido in doppia, quindi si evita un nuovo gendarme rimanendo a destra, e portandosi alla base del successivo. Lo si supera con un tiro impegnativo, traversando inizialmente a destra e salendo un diedro (chiodo, non visibile dalla base) con arrampicata sostenuta su buoni appigli. Un passaggio strapiombante (IV+/V-) permette di raggiungere la sosta su un cordone (25 m). La cresta diventa più agevole e nei pressi di una selletta si inizia un traverso ascendente a sinistra per tracce di passaggio (ometti) su terreno delicato ma non difficile. Si rimonta su una crestina secondaria dove ci si affaccia sul canalone della via normale. Si segue la crestina fino a intercettare le tracce e i bolli gialli della via normale che, ricercando i passaggi migliori, continua a salire a poca distanza dalla cresta. Con un breve spostamento a sinistra si raggiunge infine la panoramica vetta della Grivola (3969 m, 7,30 h dal Bivacco Balzola).
Tratti affilati della Cresta ENE della Grivola © Federico Rossetti La discesa si svolge per la via normale della Grivola lungo la parete SO. Dalla cima si scende seguendo il tracciato già percorso nell’ultimo tratto di salita, poi continuando a seguire i bolli gialli sempre presenti (passi di I e roccette, spesso su terreno delicato). Attraversato un canalone si scende lungamente uno sperone (I/II), bolli gialli, fino a quando diventa più ripido e si prosegue su buona roccia spostandosi talvolta sui lati (II). Raggiunta una sosta a spit ci si cala con una doppia a una selletta (spit). Qui si può scendere a destra, portandosi nel canale che si percorre direttamente rimanendo sul lato destro fino a raggiungere la conoide sottostante. In alternativa si può continuare lungo la cresta per poi spostarsi sul lato sinistro quando questa diventa più ripida per scendere sul fondo del canale (radi bolli gialli), ricercando i passaggi migliori (I/II). Nel tratto finale sopra il ghiacciaio si traversa per cenge verso sinistra (ometti) su terreno delicato fino a scendere nel punto migliore sul ghiacciaio. Lo si segue, costeggiando la frana e lo si traversa sulle tracce dell’avvicinamento. Risalendo le faticose catene si ritorna al Bivacco Gratton (3,30 h dalla cima), quindi a Crétaz (6,30 h dalla cima).
Arrampicando lungo la Cresta ENE della Grivola © Federico Rossetti