Caverna Camba Hopo © Archivio Società Alpina delle GiulieUna spedizione in Paraguay di due settimane per sostenere gli speleologi locali impegnati nell'esplorazione delle cavità naturali della parte settentrionale del Paese, lungo il fiume Paraguay, che segna il confine con il Brasile. Questo è il progetto in cui saranno impegnati sette speleologi della Commissione Grotte Eugenio Boegan della Società Alpina delle Giulie, che partiranno per il Sudamerica martedì 29 agosto.
A comporre il gruppo sono Enzo Caruso (capospedizione), Stefano Salvador, Spartaco Savio, Guido Sollazzi, Marco Sticotti, Antonella Tizianel e Paolo Toffanin (Presidente SAG).
Un'area sfruttata per molto tempo
L'area che sarà teatro delle esplorazioni per lunghi anni è stata densamente sfruttata per l'estrazione mineraria e per lo sfruttamento delle risorse forestali, e oggi si presenta in gran parte degradata. Per questo motivo le istituzioni paraguayane hanno istituito lo scorso anno un'Area Forestale Protetta, disponendo la cessazione delle estrazioni e dando inizio, contestualmente, a un programma di gestione per la rivalutazione dell'ambiente tramite la conservazione e il ripristino delle attrazioni naturali presenti. La tradizionale economia locale, secondo le intenzioni, sarà rilanciata attraverso la creazione di beni e servizi al fine di potenziare, incentivare e promuovere il turismo nella zona.
Cinque dei sette speleologi in partenza per il Paraguay © Archivio società Alpina delle GiulieEsplorare i “Monumenti Naturali”
Tra queste attrazioni ci sono proprio le cavità naturali al centro del progetto. Denominate “Monumenti Naturali”, sono più di 40 e si trovano in un'area di 270 ettari di proprietà di un'importante società mineraria sudamericana. Queste cavità sono in parte già utilizzate per finalità turistiche, in parte sono ancora inesplorate.
La Società Alpina delle Giulie, tramite la società mineraria citata sopra, ha stipulato un accordo con le autorità governative del Paraguay per condurre attività speleologica nel loro territorio, mettendo a disposizione l'esperienza tecnica e le capacità della Commissione Grotte Eugenio Boegan per collaborare localmente in ogni campo in cui possa rendersi necessario intervenire.
Un programma pluriennale
Questa spedizione, che terminerà il 12 settembre, sarà la prima nell'ambito di un programma pluriennale di collaborazione con gli speleologi locali.
In questo primo viaggio gli speleologi triestini intendono innanzitutto conoscere il territorio e la realtà del posto e incontrare le autorità locali, ma anche esplorare e rilevare le grotte comprese nel piano di gestione dei Monumenti Naturali.
Negli anni a seguire (tre o quattro) le attività comprenderanno il completamento dell'esplorazione delle grotte, battute di zona alla ricerca di nuove cavità, armo e messa in sicurezza delle grotte destinate a scopi turistici, rilievo e restituzione grafica ai soggetti interessati, valutazione ambientale sull'impatto che le visite possono causare all'area protetta e alle sue grotte.