Cresta di uscita della Ferrata Bolver-Lugli © Roberto CiriLa Croda della Pala è forse una delle cime meno visitate delle Pale di San Martino, anche per la non banale e poco tracciata via normale che ne raggiunge la vetta. Il percorso descritto ne effettua il giro completo salendo per l'impegnativa Via Ferrata Bolver-Lugli al cospetto del Cimon della Pala, completamente rinnovata in anni recenti e sicuramente entusiasmante per tutti gli amanti delle vie ferrate. Data la lunghezza del percorso e l'impegno fisico che richiede è consigliabile partire dal Colverde e non direttamente da San Martino di Castrozza. Un itinerario dal carattere decisamente alpinistico, che richiede ottimo allenamento, assenza di vertigini ed esperienza su vie ferrate e terreno roccioso con difficoltà fino al II grado con tratti esposti, nonché la capacità di scendere lungo ripidi pendii innevati (anche con piccozza e ramponi), presenti fino ad estate inoltrata nell'incassata Val dei Cantoni. Da non sottovalutare anche l'elevata quota massima raggiunta, di poco superiore ai 3000 metri, ed affrontare il percorso solo con ottime e stabili condizioni meteorologiche. Per non correre il rischio di perdere l'ultima corsa della cabinovia del Colverde si consiglia di partire con la prima cabinovia e rispettare i tempi di marcia, tenendo conto dell'orario di chiusura della cabinovia.
Accesso
Da San Martino di Castrozza, raggiungibile dalla Val Cismon o dalla Val di Fiemme, seguire le indicazioni per la cabinovia Colverde, presso la cui stazione di partenza si trova un ampio parcheggio. Si consiglia di arrivare presto per trovare posto. Con la cabinovia si sale alla stazione superiore Colverde, altrimenti raggiungibile con il sentiero 701 lungo le piste da sci.
Passaggio lungo la Ferrata Bolver-Lugli © Francesco CasatiItinerario
Dal Colverde seguire il sentiero 712 (Sentiero dei Finanzieri) in salita per rado bosco di larici e pini mughi piegando poi a sinistra fino al bivio con il sentiero 706 (cartelli Via Ferrata Bolver-Lugli). Lungo questo segnavia si risale un lungo pendio di erbe e ghiaie fino ad arrivare alla base della parete rocciosa compresa fra il Cimon della Pala (3184 m) a sinistra e la Croda della Pala (2960 m) a destra, presso il bivio con il sentiero 712A/G. (2282 m, 0,50 h) proveniente da destra. Per arrivare all'attacco della via ferrata è necessario superare un lungo tratto solo in parte attrezzato sui ripidi gradoni rocciosi dello zoccolo basale ed alcuni punti esposti.
Dopo ca. 0.45 h e 300 m di salita si raggiunge l'attacco a ca. 2550 m di quota. Risalite alcune roccette attrezzate con cavo metallico si supera un facile camino, da cui a destra per un esposto salto verticale. Segue un tratto su traccia e gradoni, quindi un primo tratto verticale ben appigliato che offre una divertente arrampicata fino ad un piccolo pulpito. Oltre questo verso sinistra una breve traversata su rocce gradinate permette di giungere alla base di un secondo tratto verticale fino ad un altro panoramico pulpito, quindi ancora per gradoni fino ad una placca rocciosa da cui ci si sposta verso la parete. Dopo breve arrampicata si affronta un passaggio più esposto giungendo al tratto più impegnativo della ferrata: con alcuni passaggi in verticale si guadagna la base di una placca inizialmente attrezzata con una serie di staffe metalliche, segue una fessura che porta ad uno stretto canalino da cui si esce a destra su un esposto spigolo. Spostandosi a sinistra si sale in spaccata una rampa verticale alla cui uscita si supera a sinistra un'altra breve placca seguita da due salti verticali esposti ma ben appigliati. Segue una rampa in diagonale che permette di raggiungere una forcellina sulla cresta da cui diviene visibile Bivacco Fiamme Gialle (3005 m, 2,50 h) che si raggiunge agevolmente per un tratto di sentiero attrezzato lungo la cresta (possibili due alternative) e il successivo sentiero lungo le ghiaie che scendono dalla spalla orientale del Cimon della Pala. Dalla cresta su cui esce la ferrata si apre una spettacolare visuale sulle slanciate torri rocciose dette Beppine e la Croda della Pala a sud est e sul Cimon della Pala a nord ovest.
Il Bivacco Fiamme Gialle © Roberto CiriDal bivacco si scende inizialmente a svolte per ghiaie e poi con attenzione per un ripido pendio detritico e roccioso in obliquo verso sinistra (segnavia), trascurando la più diretta e poco evidente deviazione verso destra, fino a raggiungere il sottostante valico del Passo del Travignolo (2925 m, 0,15 h), innevato fino ad estate inoltrata. Oltre il passo inizia il pendio di ghiaie che porta alla sella fra l'Anticima Sud della Vezzana e il Nuvolo (3075 m), punto di inizio della via normale a quest'ultima cima ed alla Cima della Vezzana (3192 m), la vetta più elevata delle Pale di San Martino.
Dal passo si scende direttamente e ripidamente per il lungo vallone della Val dei Cantoni (segnavia 716), in genere innevato fino a fine estate (ghiaia solo da fine settembre, a seconda dell'innevamento) e lungo cui, in presenza di neve dura, può essere necessario l'utilizzo di piccozza e ramponi. Nella parte bassa del vallone è presente un alto e profondo crepaccio roccioso non visibile dall'alto, per cui si raccomanda di non lasciarsi tentare dal discendere il canale innevato in scivolata! Man mano che si scende ci si sposta verso destra fino ad un pendio detritico sopra il suddetto crepaccio (cartello che lo indica), quindi si scende per uno stretto canale simile ad una trincea (freccia rossa e ometto). Seguendo segnavia ed ometti ci si abbassa lungo il costone roccioso ai piedi della parete est della Croda della Pala scendendo per rocce, cengette rocciose e tratti di sentiero (I+). Quindi per un ripido e stretto canalino o per le rocce alla sua destra si raggiunge la base del costone roccioso che delimita a destra il profondo e stretto crepaccio roccioso al centro del vallone. Proseguendo per traccia su ghiaie si raggiunge il pianeggiante fondo della Val dei Cantoni (2431 m, 0,50 h), con possibili campi di neve fino ad estate inoltrata. Sulla parete rocciosa di destra una grande scritta rossa indica per il Rifugio Pedrotti. Si sale a destra per una breve placca e per roccette con un breve ripido salto (un po' esposto, lapide), quindi si traversa per le rocce basali del lungo spigolo est della Croda della Pala (bolli rossi) e si risale per sentiero su ghiaie per ca. 300 m fino a raggiungere l'ampia sella ghiaiosa del Passo Bettega (2667 m, 0,45 h), compresa fra la Croda della Pala a destra e la più bassa Cima Corona (2768 m) a sinistra.
Da questo punto si ha una notevole vista verso il Dente del Cimone (2680 m) che si protende come la prua di una nave verso il sottostante vallone. Dal passo si scende per ghiaie (o campi di neve) fino al sottostante bivio per il Rifugio Pedrotti (sentiero 716, cartelli). Qui si prosegue dritti scendendo per terreno detritico e roccette (bolli rossi) il ripido sentiero che scende lungo un canalone roccioso. Discendere una rampa rocciosa sotto una parete e, seguendo bene il segnavia sbiadito e qualche ometto, scendere per una placconata rocciosa poco pendente. Si traversa verso destra per una breve cengia a tetto, spesso bagnata, attrezzata con cavo metallico (passaggio un po' spiovente, scivoloso ed esposto), quindi si prosegue in discesa per il canalone a tratti franoso. Raggiunto un breve salto roccioso attrezzato con fune metallica lo si discende lungo un canale e si raggiunge un pendio di ghiaie che si discende fino ad incontrare il sentiero701 proveniente da destra dal Passo Rosetta. Seguendo questo verso destra, in traversata per ghiaie e pendii erbosi, si supera la deviazione del sentiero 712A, che a destra porta alla Ferrata Bolver-Lugli. Per rado bosco di larici e pini mughi si conclude il giro direttamente al Colverde (1965 m, 1,30 h).
Variante: si può evitare la ripida discesa per il Sentiero Attrezzato Colverde raggiungendo il Rifugio Pedrotti dal bivio sotto il Passo Bettega (0,30 h), da lì risalire brevemente al Passo di Rosetta (2572 m, 0,15 h) e scendere per il sentiero n. 701 (cenge protette con ringhiere e attrezzate con cavo metallico) fino al Colverde (1,15 h) e a S. Martino di Castrozza (0,45 h).
Le torri fra il Cimon della Pala e la Croda della Pala viste dalla cresta di uscita della Ferrata Bolver-Lugli © Roberto Ciri