Giro della Cima Canali

Al cospetto dei ciclopici pilastri della Val Pradidali
La Cima Canali al tramonto dal Bivacco Minazio © Roberto Ciri

La Cima Canali (2900 m) si trova nel settore meridionale delle Pale, alla testata della Val Pradidali e della Val Canali. Verso la conca del Rif. Pradidali (ovest) la montagna ricade con una colorata e verticale parete alta oltre 500 m e ornata da possenti pilastri. Sempre su questo versante si affiancano delle degne "vette gemelle" come la Cima Wilma (2777 m, a nord) e la Pala Canali (2720 m, a sud). Dal Rif. Pradidali si può osservare in tutta la sua bellezza la Via Buhl, aperta da Hermann Buhl e H. Erwing nel 1950, itinerario che si sviluppa per oltre 550 m seguendo una evidente fessura con passaggi di VI grado. L'elegante vetta è stata calcata per la prima volta nel 1979 da Michele Bettega e l'inglese Charles Comyns Tucker. Percorso impegnativo riservato ad escursionisti esperti. Benché le difficoltà tecniche dei tratti attrezzati siano modeste, la tipologia di terreno e gli ambienti severi non vanno sottovalutati. L'itinerario è da percorrere esclusivamente con ottime condizioni meteo e assenza di neve. Si può inoltre spezare la lunga escursione pernottando al Rifugio Pradidali.

Accesso

Alla zona dove sorgono gli Alberghi La Ritonda e Cant del Gal si giunge tramite la strada SP 347 da Fiera di Primiero in direzione del P.so Cereda. Dopo qualche chilometro, su un tornante si segue a sinistra la strada della Val Canali (indicazioni anche per Villa Welsperg, sede del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino) e la si percorre interamente. Ampio parcheggio. 

Itinerario

Dal piazzale dell'Albergo La Ritonda e del vicino Albergo Cant del Gal si inizia a risalire la bella Val Pradidali, seguendo il sentiero 709 per comoda carrareccia immersa in un fitto bosco di abeti rossi che costeggia il rumoroso torrente, corso d'acqua che si attraversa per due volte. Superato il bivio col sentiero 719 in Località Pedemonte (1628 m) si prosegue sul 709, salendo per stretti tornanti con alcuni tratti facilitati da brevi funi metalliche nella parte superiore, fino al bivio con il Sentiero Attrezzato delle Sédole (1950 m, 2,15 h), indicato da un cartello al termine dei tornanti che disegnano una M poco prima di iniziare il lungo diagonale vero il rifugio (nota come "M del Pradidali"). 

Si segue la traccia segnalata con bolli rossi che risale un canale piuttosto franoso con qualche passaggio su rocce (I+). La parte superiore del canale presenta ghiaie e detriti un po' instabili, ma nei punti più difficoltosi il sentiero è ben attrezzato con funi metalliche, passerelle di tronchi, staffe in ferro ed una scalinata di tronchi di legno. La salita del canale termina su una selletta con un gendarme roccioso, da cui si prosegue praticamente in quota per un lungo cengione erboso che attraversa le pendici sotto la Pala Canali (2720 m) e il Sasso delle Lede (2580 m). In alcuni tratti la cengia diviene ghiaiosa, con qualche saliscendi e attrezzata con funi metalliche nei punti più esposti sospesi sopra la Val Pradidali. Alla fine della lunga traversata si risale un altro canale roccioso, più lungo ed impegnativo del precedente, in alcuni tratti stretto e con passaggi su roccia gradinata un po' esposti ma sempre ben attrezzati con fune metallica. Risalita un'ultima paretina attrezzata di fune e staffe si risale per un pendio di roccette e ghiaie fino a guadagnare la panoramica Forcella delle Sédole (2298 m, 1,30 h), con un'improvvisa suggestiva vista sul Campanile d'Ostio (2409 m) e la Cima di Sédole (2405 m), mentre ad ovest domina l'altissima e colossale parete est del Sass Maor (2814 m). 

Dall'idilliaca forcella prativa si scende per prati seguendo inizialmente le tracce e i segnavia lungo il Vallone delle Sèdole, fino ad una selletta (ca. 2150 m) da cui il sentiero inizia a traversare in diagonale discendente la parte mediana del Vallone delle Lede. Se si segue tale tracciato si raggiunge il bivio con il sentiero 711 (2080 m, 1 h) per il Bivacco Minazio, praticamente nell'avvallamento di un canale che scende dalla base della Cima del Conte (2585 m). In tal caso per raggiungere il bivacco si dovranno risalire 170 m di dislivello.  Si prosegue a sinistra risalendo una lunga scarpata di roccia ed erba, quindi per balze coperte di ghiaie e macchie d'erba si raggiunge il terrazzo su cui sorge la bella casetta in legno del Bivacco Minazio (2250 m, 0,20 h), con davanti i resti dell'aereo militare americano precipitato nel 1957. Il Bivacco è circondato da un ambiente roccioso grandioso, con vista sulla parete est della Cima Canali (2900 m), della Cima Wilma (2777 m), sul Sasso delle Lede (2580 m) e sulla sottostante Val Canali chiusa dalla lunga cresta che sale dalla Cima d'Oltro (2397 m) al Sass d'Ortiga (2634 m). 

Oltre il bivacco si prosegue lungo il sent. 711 per terreno roccioso lungo delle cornicette per poi salire per il detritico Vallone delle Lede. Superato qualche avvallamento dove si attarda la neve, con un lungo diagonale si rimonta il ghiaione in cima al vallone fino ad un ripido canalino detritico di sassi e terriccio giallastri che scende dal sovrastante Passo delle Lede (2695 m, 1,15 h), invero uno stretto forcellino di cresta aperto fra la Cima del Lago (2797 m) a sinistra e la cresta ovest de La Fradusta (2939 m) a destra. Da qui la vista si apre incomparabile sul possente pilastro della Pala di San Martino (2982 m) e le altre cime che la accompagnano verso sud, l'Altipiano delle Pale e le cime della catena settentrionale. 

Valicato il passo dirigere subito a sinistra e scendere sul versante opposto seguendo i bolli rossi ed ometti di sassi del sentiero 711 lungo campi di neve, ghiaie e canalini fino ad un ampio terrazzo alla sommità del ripidissimo pendio roccioso che permette di scendere nell'Alta Val Pradidali. Si discende il salto roccioso per gradoni, cengette e rocce da arrampicare in discesa (I, un po' esposto), fino ad abbassarsi sul fondo della Val Pradidali ed incrociare il bivio con il sentiero 709 proveniente dal Passo Pradidali Alto. Il ripido salto roccioso sotto il Passo delle Lede può essere evitato seguendo i bolli rossi ed ometti di sassi del sentiero 711B e compiendo una più lunga traversata verso nord-nord est su terreno cosparso di sassi e rocce frantumate ed attraversando campi di neve. Si discende così la fiancata occidentale della Fradusta, incrociando a quota 2610 m il sentiero 708 che attraversa il margine inferiore della conca in cui scendeva il ghiacciaio, e si risale brevemente fino a poco prima del Passo della Fradusta (2651 m). 

Deviando a sinistra per il sentiero 709 si scende un ampio vallone detritico per campi di neve e ghiaioni fino al fondo dell'Alta Val Pradidali, proseguendo poi fino al rifugio (1,40 h). Proseguendo lungo tale sentiero ora ben evidente, si passa per una zona di bianchi massi, residuo di un crollo abbastanza recente, sotto le pareti della Cima Immink (2855 m), della Cima Pradidali (2774 m) e della Torre Pradidali (2553 m), ai cui piedi si trova il piccolo ed ameno Lago Pradidali. Di fronte si innalza verticale ed imponente la parete nord ovest della Cima Canali (2900 m), che ricade sui sottostanti ghiaioni con possenti e vertiginosi pilastri. Rimanendo sullo stesso sentiero si conclude in breve, con leggera risalita, sul pianoro su cui sorge il Rifugio Pradidali (2278 m, 1,20 h). 

Dal rifugio, seguendo il sentiero ben segnalato che discende i pendii e i terrazzamenti sotto di esso e compie un lungo diagonale discendente fra ghiaioni e canali, si raggiungono le svolte della "M del Pradidali" e il bivio con il Sentiero delle Sédole. Ripercorrendo a ritroso tutto il sentiero di salita si torna quindi al punto di partenza (2,20 h).
 

La Fradusta vista dal Passo delle Lede © Roberto Ciri

Partenza e arrivo: La Ritonda - Cant del Gal 1180 m
Lunghezza: ca. 14,9 km
Dislivello: + 1733 m
Durata: 10 h
Difficoltà: EEA (F)
Esposizione: tutti i versanti
Attrezzatura: normale dotazione escursionistica, set da via ferrata e caschetto
Punti d'appoggio: Bivacco Minazio, Rifugio Pradidali

Periodo consigliato: luglio-settembre

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