È stato presentato, dalla Global Inclusive Adventure Organization (GIA), il documentario “Girls Rewriting Destiny” che ha come obiettivo quello di promuovere il ruolo delle donne come future guide alpine in Nepal. Diretta da Lawa Pyakurel, la pellicola, della durata di 35 minuti, tocca i temi dell’emancipazione e dell’istruzione femminile, oltre alle questioni ambientali.
Protagonista di questo racconto è l’alpinista Maya Gurung che, oltre ad aver scalato l’Everest nel 2008, è anche riuscita a completare la salita delle sette vette più alte di ogni continente e si occupa dei corsi di formazione per le future guide.
Future guide alpine
Un viaggio umano, quello raccontato nei pochi minuti di documentario, che indaga le storie di diverse realtà. Lo fa attraverso la narrazione di una spedizione, lungo la quale si dipanano testimonianze più uniche che rare. Come quella di Saraswati Tamang che parla di una rinascita grazie alla montagna e alla possibilità di fare la guida. Nata in un villaggio con poche opportunità, al termine delle scuole si è trovata davanti alle difficoltà economiche, tanto da arrivare a meditare il suicidio a soli 14 anni. Per lei la nuova vita è iniziata ascoltando le parole e la motivazione di Maya Gurung. Allo stesso modo anche Man Maya Tamang ha compreso quali possono essere le opportunità di lavoro legate alla montagna. Racconta infatti di come la sua vita fosse un tempo destinata a svolgere lavori di campagna, come la raccolta del foraggio o la cura degli animali. Oggi, grazie ai corsi seguiti può ambire a diventare guida alpina, tecnica del soccorso o accompagna i gruppi in attività come il rafting e il trekking.
Sono Sangita Bishwakarma e Gangala Chuli a toccare un tema importante: la persistente prevalenza del sistema delle caste nella società nepalese, con le sue distinzioni tra "toccabili" e "intoccabili". "Perché siamo trattati come meno che umani?" si chiedono. Ma non sono queste differenze a sconfiggere la loro ambizione, anzi.
“Fin dall'inizio della campagna, ne ho riconosciuto l'importanza. Volevo trasmettere il loro messaggio a un pubblico più ampio, in particolare alle donne, per mostrare loro la speranza di costruire la propria vita in Nepal" ha spiegato il regista Lawa Pyakurel alla proiezione del documentario. Per questo “lo porteremo nei festival cinematografici di tutto il mondo per ispirare le donne e mostrare loro il concetto di speranza sotto ogni aspetto”.