Raffaele Marini, presidente della
Commissione centrale tutela ambiente montano del Cai, si sofferma sulla
21esima giornata mondiale della biodiversità, il 22 maggio 2021:
«un evento di rilevanza mondiale che porta l’attenzione di tutti sul complesso tema della Biodiversità e sulle ampie implicazioni ad essa connesse».
La locandina della conferenza di presentazione del IV rapporto del capitale naturale
«Molti considerano la tutela della diversità biologica come un inutile fardello che impedirebbe la realizzazione di progetti, il libero corso delle attività e, in definitiva, la crescita dell’economia. Costoro ignorano o sottovalutano il fatto che la biodiversità è alla base di numerose attività umane e di insostituibili servizi ecosistemici, oltre a non considerare la realtà del sostanziale disturbo dei meccanismi globali di regolazione del Pianeta», puntualizza Marini.
Il concetto di capitale naturale
Biodiversità e servizi ecosistemici si sostanziano nel concetto di “Capitale Naturale”,
cioè un patrimonio concreto. In questa prospettiva si è tenuta la conferenza di presentazione
del quarto Rapporto sul Capitale Naturale in Italia, al museo dell’orto botanico a Roma
La diversità in generale, dal punto di vista biologico, sociale, economico e culturale, viene considerata come una fonte di stabilità e di resilienza. In questo contesto, l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha fatto propri i
molteplici aspetti del concetto di diversità, sottolineandone le valenze. Anche la Convenzione delle Alpi, a cui aderiscono l’Unione europea e gli Stati della regione alpina,
«riconosce che la varietà, sia essa biologica, genetica o culturale, è una caratteristica elementare dello spazio alpino» e che sia i paesaggi, sia la salvaguardia della biodiversità
«hanno un’influenza considerevole sulla società locale, sulla cultura nonché sulla struttura economica nello spazio alpino».
«In conclusione possiamo assumere come valori i seguenti principi: Difendere la biodiversità quale valore universale e bene comune; Riconoscere il significato della biodiversità, sia in termini etici sia per l’apporto alle comunità umane. Difendere il sistema delle aree protette come pilastro per il mantenimento e il miglioramento dello stato di conservazione della biodiversità. Promuovere una frequentazione sostenibile, rispettosa e responsabile della Montagna», conclude Marini.