Piantare un albero è un gesto semplice ma con effetti positivi per l’intero ecosistema ambientale. Dal contrasto ai cambiamenti climatici alla riduzione delle catastrofi ambientali. Istituita con la legge n.10 nel 2013,
la giornata nazionale degli alberi prevista sabato 21 novembre) è stata pensata per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sull’importanza della riforestazione e sulla necessità di preservare e favorire lo sviluppo delle aree verdi del nostro Paese.
Allo stesso tempo, i dati estratti da
un’anteprima dell’inventario nazionale (realizzato nell’ambito
della revisione del patrimonio forestale mondiale da parte della Fao) registrano un aumento delle aree boschive nel nostro Paese. A partire dal 2015, le foreste italiane
sono cresciute di circa 270mila ettari. Al momento, la superficie occupata è di circa 11,4 milioni di ettari (il 40% della superficie nazionale). Di queste,
9,6 milioni sono foreste e 1,8 milioni sono le cosiddette aree boscate (ecosistemi assimilabili alle foreste). Insomma, nel quinquennio l’incremento percentuale è pari al 2,9%.
La giornata nazionale degli alberi nasce con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza della biodiversità e allo stesso delle azioni dirette alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Tra queste, la piantumazione degli alberi ha un ruolo di primo piano. Per questo motivo, non sono poche le sezioni e i gruppi regionali del Cai che hanno lanciato negli anni iniziative di questo tipo.
Piantare e sperimentare
Ad esempio, nelle ultime settimane
il Cai Parma si è speso molto nell’organizzazione di iniziative che vanno in questa direzione. Lo scorso 18 ottobre, i ragazzi dell’alpinismo giovanile hanno piantato 250 piantine di Abete bianco autoctono, in alta Val Parma.
Si tratta del primo passo di “Un bosco per il pianeta”,
organizzato dal Parco Nazionale Appennino tosco-emiliano: un progetto nato grazie alla sinergia tra Sezione, Parco, Ente di gestione Parchi e Biodiversità Emilia Occidentale e Regione Emilia-Romagna. Un'iniziativa con una forte valenza educativa per i 35 ragazzi coinvolti (tra gli 8 e i 17 anni).
Oltre ai benefici per l’ambiente che ci circonda, camminare in un bosco ha effetti sul benessere psicofisico delle persone. In particolare,
un altro progetto del Cai parmense è basato sul posizionamento di una serie di stazioni sensoriali nel tracciato di un sentiero nel parco dei boschi di Carrega. Le stazioni permettono ai bambini di sperimentare un primo approccio sensoriale con l'ambiente naturale e allo stesso di prendere atto dell'importanza della conoscenza della natura e della sua tutela.