Come cambia il ghiacciaio del Cervino

La mostra "Il Monte Cervino: ricerca fotografica e scientifica" sarà allestita al Forte di Bard dal 9 luglio al 17 ottobre 2021 e propone una narrazione fotografica tra passato e presente

Il progetto L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica, prodotto dal Forte di Bard, nasce con l'intento di proporre un viaggio iconografico e scientifico tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta. L'obiettivo è quello di raccontare la storia delle loro trasformazioni.

Tra studio e fotografia

Si tratta di uno studio realizzato attorno al Monte Rosa, al Monte Cervino, al Gran Paradiso e al Monte Bianco e si sviluppa nell’arco di quattro anni. Quest'anno, è il turno di un focus interamente dedicato al Cervino. La mostra Il Monte Cervino: ricerca fotografica e scientifica sarà allestita al Forte di Bard dal 9 luglio al 17 ottobre 2021. Una narrazione fotografica tra passato e presente nell’area montana estesa tra Plateau Rosa e l’Alta Valpelline. Il tutto con l’apporto di autorevoli ricerche scientifiche rivolte alle trasformazioni climatiche, ambientali e antropiche in Valle d’Aosta.

I curatori del progetto sono Enrico Peyrot, fotografo e storico della fotografia e il prof. Michele Freppaz del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. La mostra è fondata su fotografie inedite realizzate nel corso degli ultimi 150 anni da autori noti e meno noti. «Un dialogo iconografico tra passato e presente sulla montagna ed in modo specifico sulle Alpi, con un occhio di riguardo alle trasformazioni climatiche ambientali e antropiche in Valle d’Aosta», scrivono gli organizzatori.

Più di 70 studiosi

L’apporto dei contenuti scientifici è stato condotto in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano, la Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani, la Fondazione Montagna Sicura, l'Arpa Valle d'Aosta e il Centro Interdipartimentale sui rischi naturali in ambiente montano e collinare dell’Università di Torino. Più di 70 studiosi hanno risposto all’invito a contribuire all’esposizione attraverso la descrizione dell’attività di ricerca. Tra i temi trattati, la valutazione dell’impatto del cambiamento climatico sulla degradazione del permafrost e sul numero e l’estensione dei ghiacciai. Complessivamente è stata evidenziata una riduzione della superficie dei ghiacciai pari al 40 per cento rispetto agli anni ’60, fenomeno legato all’aumento di temperatura che negli ultimi 70 anni è risultato pari a + 1,6 °C.