Gestione dei sentieri in Italia: sicurezza, sostenibilità e digitalizzazione

La gestione dei sentieri in Italia si basa su sicurezza, sostenibilità ambientale e digitalizzazione, migliorando l'esperienza escursionistica e la manutenzione dei percorsi.
Segnaletica del Cammino delle Terre Mutate © Marta Zarelli

In Europa si contano circa 1 milione e mezzo di chilometri di sentieri. A dirlo è Alessio Piccioli, Presidente della Struttura Operativa Sentieri e Cartografia (SOSEC) del Club Alpino Italiano, che è intervenuto nel corso della prima giornata di lavoro degli “Stati Generali del Turismo Outdoor: Camminare l’Italia, verso una visione comune”.

In Italia si parla invece di 160mila chilometri di sentieri, resi percorribili grazie a un grandissimo lavoro di manutenzione, portato avanti anche dai 10mila volontari che ogni giorno lavorano sul territorio. Volontari a cui va il mio ringraziamento” afferma Piccioli prima di approfondire il tema della manutenzione che, spiega, va strutturato seguendo tre pilastri fondamentali: sicurezza, sostenibilità e digitalizzazione.

 

Sicurezza

Garantire un adeguato livello di sicurezza sui sentieri è una priorità per chiunque operi all’interno del della manutenzione dei sentieri. Questa consente infatti di garantire esperienze escursionistiche positive e ridurre al minimo i rischi per gli utenti. Come riuscirci? Grazie a una segnaletica chiara, uniforme e facilmente comprensibile, che rispetti standard riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Ma non solo. Anche l’implementazione tecnologica gioca un ruolo fondamentale nell’aumentare il livello di sicurezza. Dalle app di geolocalizzazione agli alert meteo in tempo reale. Sistemi che potenzialmente hanno la funzione di aumentare la consapevolezza rispetto ai pericoli oggettivi in cui si può incappare in montagna. 

Ci sono poi altri aspetti, legati alla formazione dei volontari e alla manutenzione tempestiva dei sentieri, soprattutto nei casi in cui questi dovessero essere compromessi. Per riuscirci è necessario attuare un monitoraggio costante dei sentieri, come avviene grazie al Catasto Digitale REI, della SOSEC.

Sembra quasi scontato dirlo, ma fondamentale per la sicurezza sui sentieri è un lavoro adeguato sulla segnaletica, uno strumento fondamentale per l’orientamento. La segnaletica deve essere chiara e coerente, ma non solo. In Umbria ogni punto di posa è georeferenziato, consentendo così di agevolare gli interventi di manutenzione. 

Allo stesso modo, contribuiscono alla sicurezza sui sentieri, anche gli approccio innovativi grazie a iniziative di sensibilizzazione e progetti di collaborazione. È un bell’esempio quanto accaduto in Liguria con l’iniziativa “#IoCamminoSicuro” che ha permesso di ridurre i tempi di soccorso sul sentiero, grazie a picchetti georeferenziati installati lungo l’Alta Via dei Monti Liguri. Altre iniziative sono rappresentate da modelli innovativi, come il Patto di collaborazione nel comune di Condove, che promuovono la gestione condivisa dei sentieri come beni comuni, coinvolgendo cittadini e istituzioni. Progetti come la Via Spluga evidenziano il valore della cooperazione internazionale per la valorizzazione dei percorsi storici.

Sentiero © Pixabay

Sostenibilità

La sostenibilità, spiegano, è un principio fondamentale nella gestione di cammini e sentieri, volta a preservare le risorse naturali per le future generazioni. La manutenzione regolare e l’uso di materiali ecocompatibili, come quelli impiegati per la segnaletica, insieme all’utilizzo di energie rinnovabili nei rifugi, riducono l’impatto ambientale del turismo outdoor. La partecipazione delle comunità locali è essenziale per una gestione condivisa e responsabile, che valorizzi il patrimonio culturale e naturale dei territori.

La digitalizzazione gioca un ruolo cruciale in questo contesto: il Catasto Digitale, sviluppato dal CAI in collaborazione con il Ministero del Turismo, facilita la manutenzione e promuove il turismo sostenibile, rendendo la gestione dei sentieri più efficiente. Questo sistema permette la georeferenziazione dei percorsi e una condivisione dei dati tra regioni, associazioni locali e il CAI, garantendo standard comuni e una gestione più coordinata.

Regioni come la Liguria, l’Umbria e la Sardegna hanno adottato soluzioni innovative e sostenibili. In Liguria, una segnaletica unificata riduce l’impatto ambientale e culturale, mentre in Umbria si privilegia l’uso di materiali riciclabili e privi di sostanze nocive. In Sardegna, l’Agenzia FoReSTAS ha sviluppato una filiera per la produzione di segnaletica in legno, promuovendo l’economia circolare e riducendo l’impatto sul territorio.

Progetti come quelli promossi da ERSAF in Lombardia e la riqualificazione del Parco Fluviale dell’Alcantara in Sicilia dimostrano come la sostenibilità possa essere integrata anche nella tutela della biodiversità e nella valorizzazione di percorsi pedonali a basso impatto ambientale. FederTrek, invece, promuove il trekking come stile di vita sostenibile, capace di riconnettere le persone con la natura, rivitalizzando le aree interne e favorendo il benessere fisico e mentale.

Infine, modelli di cooperazione innovativi come il Patto di collaborazione nei Bio-Distretti del Lazio e la Via Spluga rappresentano esempi virtuosi di turismo sostenibile e gestione partecipativa. Queste iniziative, basate sulla collaborazione tra enti, associazioni e cittadini, dimostrano come la sostenibilità possa garantire non solo la tutela del territorio, ma anche la resilienza delle comunità locali e un futuro più armonioso per i cammini italiani.

 

Digitalizzazione

La digitalizzazione sta trasformando la gestione dei cammini e dei sentieri, migliorando l’esperienza degli escursionisti e l’efficienza degli interventi di manutenzione. Grazie a piattaforme digitali e app interattive, è possibile monitorare lo stato dei percorsi in tempo reale, raccogliere dati sull’affluenza e prevedere gli interventi necessari, promuovendo così un turismo sostenibile e consapevole.

In Lombardia, il Catasto Regionale utilizza tecnologie avanzate per facilitare la manutenzione dei sentieri e offrire informazioni aggiornate agli utenti. In Umbria e Puglia, i sistemi GIS e gli atlanti digitali garantiscono una georeferenziazione accurata e una segnaletica uniforme. La Liguria ha integrato pannelli informativi geolocalizzati e collegamenti al CUR 112 per migliorare la sicurezza lungo i percorsi.

Portali come FIEMAPS e Sardegna Sentieri forniscono tracce GPS e dettagli utili per esplorare i sentieri, aumentando la visibilità e l’accessibilità delle reti escursionistiche. Questo approccio, adottato anche nel Parco Fluviale dell’Alcantara, dimostra come la digitalizzazione possa ottimizzare la fruizione e la conservazione dei cammini.

 

 Fonte: “Dossier Stati Generali del Turismo Outdoor - Camminare l’Italia: verso una visione comune – Venezia, Novembre 2024”, a cura di Club Alpino Italiano – Via E. Petrella n. 19 – 20124 Milano.