GAE e AMM, la decisione del Consiglio di Stato

Il Consiglio di stato ha rigettato il ricorso di Aigae, Associazione Italiana Guide ambientali escursionistiche, che ha chiesto l’abolizione della figura professionale degli Accompagnatori di Media Montagna
Il Consiglio di stato ha rigettato il ricorso di Aigae, Associazione Italiana Guide ambientali escursionistiche  che ha chiesto l’abolizione della figura professionale degli Accompagnatori di Media Montagna (che fanno parte del collegio delle guide alpine), basandosi sulla zonazione emessa nel 2017, da Regione Lombardia. «Il ricorso è stato rigettato, anche grazie alla precisa formulazione delle leggi emanate da Regione Lombardia, scrupolosa nel recepire la normativa nazionale - legittimata dal Consiglio di Stato e considerata in linea con le disposizioni europee - ed è stato stabilito che gli AMM, in qualità di Guide specializzate nell’accompagnamento escursionistico, sono professione riservata come quella delle Guide alpine e come tutte quelle chiamate a gestire l’incolumità pubblica. A differenza delle GAE, gli AMM sono formati infatti per gestire il pericolo che l’ambiente montano comporta», scrive il collegio nazionale delle Guide Alpine in un comunicato stampa ufficiale. Le GAE possono quindi esercitare la loro competenza di professionisti naturalistici e del paesaggio laddove non ci siano pericoli, sui percorsi facili e non impegnativi, si può leggere nel comunicato.

Non solo in Lombardia, ma in tutta Italia

«Questo naturalmente vale non solo in Lombardia ma in tutta Italia. In una sentenza del 5 giugno scorso il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo, facendo espressamente riferimento al parere del Consiglio di Stato, ha accolto il ricorso del Collegio Guide alpine Abruzzo contro l’Ente Parco Majella-Morrone che aveva equiparato la figura della GAE a quella degli AMM in una selezione pubblica per le Guide del parco. Il TAR ha annullato l’Avviso pubblico sottolineando che “la Guida escursionistica del Parco può essere svolta solo dagli AMM per espressa previsione legislativa», continua. «Siamo lieti che il Consiglio di Stato e il TAR d’Abruzzo siano intervenuti a fare chiarezza una volta per tutte – ha detto Martino Peterlongo, vicepresidente del Collegio Nazionale Guide alpine Italiane -, a definire chi fa cosa fra queste due professioni che hanno qualcosa in comune, la competenza naturalistica, ma anche molto di diverso. Riconosciamo alle GAE conoscenze e capacità divulgative che interessano un vasto pubblico. Se vorranno, frequentando un corso AMM, potranno aggiungere a queste competenze le altre indispensabili a raggiungere il livello di preparazione necessario alla gestione del rischio in montagna».