Numerosi studi a livello internazionale hanno documentato che esiste una relazione diretta tra la
frequentazione delle foreste e il
miglioramento della salute, soprattutto grazie all’inalazione di sostanze organiche volatili emesse dagli alberi: i terpeni. Ma la cosiddetta
Terapia Forestale, assieme ai bagni di foresta, possono costituire anche una forma di s
viluppo delle aree montane, con positive ricadute turistiche ed economiche.
È da questi presupposti che i
n Friuli Venezia Giulia si è sviluppato un progetto internazionale promosso dall
’Università degli Studi di Udine e realizzato assieme a tre amministrazioni comunali (
Paularo, Moggio Udinese e il comune carinziano di Lesachtal).
Un altro scatto delle sessioni di Terapia Forestale
150 persone coinvolte in incontri, visite di studio e webinar
Denominato “Terapia Forestale. Valorizzazione del patrimonio forestale per il benessere e lo sviluppo locale (Forter)”, il progetto è stato finanziato nell’ambito del Programma Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020, CLLD-Strategia HEurOpen.
Nel corso di quest'anno sono state organizzate una serie di iniziative nelle aree di montagna individuate, alle quali hanno partecipato
circa 150 persone, con l’obiettivo di valorizzare la Terapia Forestale quale opportunità di sviluppo delle aree alpine del Friuli Venezia Giulia su cui fare leva negli anni a venire.
Entrando nel dettaglio si sono tenuti visite di studio, incontri dimostrativi sul posto con sessioni di Terapia Forestale, incontri espressamente rivolti alla popolazione locale, un webinar internazionale e la qualificazione di alcuni percorsi per la pratica della Terapia Forestale nei tre comuni coinvolti.
«In questo lavoro si è voluto indagare il tema della terapia forestale dal lato delle opportunità che possono derivare per lo sviluppo dei territori montani a partire da un utilizzo innovativo della risorsa “bosco”», commenta la coordinatrice Ivana Bassi, docente dell’Università degli Studi di Udine. «Come noto, i boschi svolgono molteplici funzioni: dalla produzione di legno alla protezione del suolo, delle acque e della biodiversità, da serbatoio di CO2 a luoghi di svago ed elementi essenziali del paesaggio. Accanto a queste funzioni ecologiche, economiche e sociali che possiamo definire tradizionali, vanno oggi annoverate altre funzioni più innovative, tra cui quelle connesse alla frequentazione degli ambienti forestali esplicitamente finalizzata al benessere e alla salute delle persone. Il valore terapeutico delle foreste è già riconosciuto e rientra a pieno titolo tra i servizi ecosistemici culturali da esse generati, come ben evidenziato per l’Italia dalla Strategia forestale nazionale adottata di recente. Esso costituisce una valida leva rispetto alle politiche di conservazione e gestione delle foreste, e più in generale dei territori montani (e non solo), basate anche sulla valorizzazione dei servizi ecosistemici per la salute umana».
Cai protagonista delle sessioni di terapia forestale
L’attività si è svolta in collaborazione con il
Cnr ed è parte integrante del progetto
Cnr-Cai-Cerfit. Le sessioni di terapia forestale si sono tenute in collaborazione con il
Club alpino italiano, in particolare con le Sezioni di
Moggio Udinese e
Ravascletto (gruppo di Paularo).