Fvg, reintegrare i finanziamenti per la manutenzione dei sentieri

Questa la richiesta del Cai Friuli Venezia Giulia alla Regione dopo il taglio di 100.000 euro nel bilancio 2022. A rischio la frequentazione corretta, rispettosa e sostenibile di tanti appassionati
Interventi compromessi su 19 sentieri inagibili tra Carnia, Val Canale e Canal del Ferro (per un totale di 115 km), impossibilità di ristrutturare sette ferrate e di riqualificare la parte attrezzata del sentiero "Las Callas" (opera legata alla valorizzazione dell'omonima forra nell'ambito dell'ingresso di Paularo nel circuito dei Villaggi degli Alpinisti). Saranno queste le conseguenze, come si legge nella nota del Cai Friuli Venezia Giulia, del taglio di 100.000 euro per la manutenzione dei sentieri inserito nel bilancio 2022 della Regione.
«La Legge Regionale n. 36 del 2017 riconosce al Cai Fvg il ruolo di primario organo tecnico per le questioni della montagna. I contributi ordinari sono destinati alla sistemazione, all’efficientamento e alla messa in sicurezza della rete sentieristica», spiega Silverio Giurgevich, presidente del Gruppo regionale. «Non avendo notizia di particolari sofferenze finanziarie, il taglio dei finanziamenti ci è apparso inaspettato e non comprensibile. Andrà a penalizzare un genere di frequentazione dell’ambiente alpino in forte espansione e seguito con grande interesse anche per le sue caratteristiche molto positive di approccio corretto, rispettoso e sostenibile nei confronti dei delicati equilibri su cui si regge la montagna».
Grazie al lavoro dei volontari, delle Sezioni e della Commissione sentieri giulio-carnica, il Cai Fvg gestisce 645 sentieri, pari a 4250 chilometri, di cui 42 ferrate e 39 vie attrezzate, 19 rifugi custoditi e 41 tra bivacchi capanne e casere: un complesso infrastrutturale che costituisce base primaria per tutte le attività turistiche legate alla montagna sia estiva che invernale. Il Gruppo regionale ha già richiesto un incontro con il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, auspicando un reintegro dell’attuale finanziamento.
«Abbiamo l'esigenza di avere rassicurazioni urgenti perché gli interventi vanno programmati secondo necessità e priorità, tenendo conto delle condizioni in quota, e messi poi in atto in tempi estremamente rapidi. Questo per garantire anche nella prossima stagione un'offerta adeguata alle attese dei tanti appassionati frequentatori delle nostre montagne», conclude la nota.