"From Florence to Mont Blanc", senza impatto ambientale

Il 15 luglio i giovani Soci Cai toscani Francesco Bruschi e Francesco Tomé partiranno in bicicletta da Firenze, con destinazione la Val Veny. Una volta arrivati tenteranno di salire sulla vetta del Monte Bianco
Viaggiare in bicicletta da Firenze alla Val Veny, per poi salire sulla cima del Monte Bianco. È questo il nuovo obiettivo di due giovani Soci Cai, Francesco Bruschi (17 anni, iscritto alla Sezione di Maresca) e Francesco Tomé (21 anni, iscritto alla Sezione di Firenze).

Il precedente delle Apuane

"From Florence to Mont Blanc" (questo il nome dato al progetto, patrocinato e sostenuto dal Cai) fa seguito all'avventura che i due ragazzi hanno intrapreso l'estate scorsa sulle Apuane: 40 vette raggiunte, 160 km percorsi ai piedi in 11 giorni, con 12.000 metri di dislivello complessivi. Il tutto in completa autosufficienza, senza l'utilizzo di mezzi meccanici. Il racconto di questa esperienza ha trovato spazio sul numero di dicembre 2020 di Montagne360.
Bruschi Tomé Ortles
I due ragazzi sulla vetta dell'Ortles (3905 metri)

Un viaggio per promuovere il rispetto e la sostenibilità ambientale

Tornando a "From Florence to Mont Blanc", il viaggio inizierà il 15 luglio.
«Partiremo da Firenze e intendiamo raggiungere Courmayeur in quattro giorni in bicicletta, pedalando su strade perlopiù provinciali», spiega Francesco Bruschi. «L'idea poi è quella di prenderci un paio di giorni di riposo per poi provare a raggiungere la vetta del Bianco. Vogliamo salire per la Via normale italiana e scendere per la Via dei tre monti».
Oltre ai due Francesco, il team è composto da altri ragazzi, che si occuperanno della parte logistica. Il loro vuole essere un invito al rispetto dell'ambiente, soprattutto quando si portano avanti le proprie passioni:
«vogliamo mostrare che, partendo dalla porta di casa, si può arrivare nel luogo desiderato in maniera sostenibile, senza inquinare e senza impatti ambientali. Noi vogliamo arrivare sul Monte Bianco, ma tutte le destinazioni sono raggiungibili viaggiando in maniera sostenibile».
Bruschi Tomé Sentieri
Sui sentieri alpini, verso la cima dell'Ortles

Le meraviglie del nostro Paese da scoprire lentamente

Per diffondere il più possibile questo messaggio, i due ragazzi realizzeranno un film che racconterà la loro esperienza. «Vogliamo raccontare la nostra storia, mostrare le persone che si incontrano e con le quali si parla in un viaggio come questo. E poi vogliamo mostrare e promuovere le meraviglie del nostro Paese, così diverse a seconda della zona in cui si cammina o si pedala. Vedremo il mare, la collina e la pianura, fino ad arrivare alla maestosità delle Alpi». Sarà Francesco Tomé, che è fotografo e videomaker, a occuparsi delle riprese e del successivo montaggio.
Bruschi Tomé Ag Firenze
Da piccoli, con l'Alpinismo giovanile del Cai Firenze: Bruschi è il ragazzo con la felpa rossa, Tomé quello con la maglia bianca alla sua sinistra

L'Alpinismo giovanile del Cai come scuola di carattere

Come accennato in apertura, la loro sarà la seconda avventura di questo tipo. La domanda su cosa li ha spinti a ideare progetti del genere arriva dunque spontanea.
«La nostra è un'amicizia nata sei, sette anni fa. Ci siamo conosciuti frequentando il gruppo di Alpinismo giovanile del Cai Firenze. Entrambi abbiamo ereditato la passione per la montagna dalle nostre rispettive famiglie», continua Bruschi. «L'idea di questo viaggio è nata lo scorso marzo, dalla nostra voglia di fare e dall'attenzione che proviamo per la montagna. Un aspetto, quest'ultimo, che riteniamo imprenscindibile. Siamo giovani studenti, d'estate il tempo libero non ci manca, così spesso ci incontriamo e parliamo, buttiamo giù idee e progetti».
Del resto la frequentazione del Cai ha consentito ai due ragazzi di
«sviluppare un certo tipo di capacità e soprattutto ci ha insegnato a voler intraprendere qualcosa di bello, di tecnico e di intenso».
Bruschi vette alpine
Bruschi sull'Aiguille du Midi all'età di 13 anni

Affascinati dal Monte Bianco fin da piccoli

E perché proprio il Monte Bianco? Il giovane Bruschi risponde deciso: «è la montagna simbolo delle Alpi, ci siamo entrambi molto affezionati. Personalmente da piccolo sono stato spesso in Valle D'Aosta. Dai rifugi guardavo gli alpinisti che tornavano e mi emozionavo, ne rimanevo affascinato. Ora vorrei ripercorrere le loro orme».