“Come Cai vogliamo parlare in maniera costruttiva di una frequentazione dell’ambiente montano innevato che sia sostenibile e soprattutto responsabile”, spiega
Raffaele Marini, Presidente della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del Cai. Il tutto alla luce della recente approvazione da parte degli Organi Centrali del documento di posizionamento del Sodalizio:
“Cambiamenti climatici, neve, industria dello sci – analisi del contesto, prospettive e proposte”.
Ragionare sulle modalità con cui iniziare a gestire la frequentazione
L’obiettivo del convegno nazionale
“Frequentazione Responsabile dell’ambiente montano innevato” che si terrà a Trento, presso la sala congressi della Federazione trentina delle Cooperative,
il prossimo sabato 2 ottobre alle 9,30, è proprio quello di
“ragionare sulle modalità con cui iniziare a gestire la frequentazione, a partire dalla distribuzione dei flussi e dalla responsabilizzazione degli utenti”, continua Marini. Un momento di riflessione e analisi, in un periodo di grande attenzione verso le Terre alte. A causa della pandemia da Covid-19, le località sciistiche hanno puntato su attività alternative come lo scialpinismo, lo sci di fondo, l’escursionismo e le ciaspole, determinando
una maggiore frequentazione di luoghi finora poco noti, minacciando i loro delicati equilibri ed esponendo la fauna, già in condizioni limite per la sopravvivenza, a stress ulteriori e potenzialmente fatali.
La diretta streaming è disponibile sui canali YouTube
Cai e
Sat. Per quanto riguarda Facebook invece, è disponibile
qui e
qui.
Il programma del convegno © Cai-Sat
Un convegno nato dalla volontà comune di Cai e Sat
Organizzato dal
Club alpino italiano e dalla Società alpinisti tridentini, e
parte del Festival dello Sviluppo Sostenibile, il convegno
vede la presenza di relatori e partecipanti alla tavola rotonda appartenenti ad organismi di livello sovranazionale (Convenzione delle Alpi, Club Arc Alpin, CIPRA e Università di Trento, ad esempio). Nel dettaglio sono Luca Rotelli, il Coordinatore scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio, Luca Pedrotti, Umberto Martini del Dipartimento di Economia e Management Università di Trento, Jennifer Klemm, Massimo Bocca, Antonio Zambon del Club Arc Alpin, Vittoria Riboni, Presidente dell'ente di Gestione Aree Protette dell’Ossola e Marianna Elmi, Segretario generale aggiunto della Convenzione delle Alpi . Al convegno sarà presente anche il Presidente generale del Cai
Vincenzo Torti, che terrà un intervento di chiusura e di prospettiva.
“Questo importante appuntamento, nasce dalla volontà comune di Cai e Sat di impegnarsi a sensibilizzare i frequentatori della montagna, a partire dalle proprie sezioni e soci, attraverso un convergere di azioni di comunicazione e formazione, per una fruizione della montagna più consapevole, educata e responsabile. Tutti noi che viviamo le Alpi, e a maggior ragione i club alpinistici, siamo chiamati a dare il buon esempio e adoperarci per trasmettere i valori di responsabilità, sostenibilità e tutela dell’ambiente montano, propri del nostro statuto”, afferma Elena Guella, Vicepresidente della Sat.
Le esperienze di chi ha provato a mettere in pratica una gestione ragionata dei flussi
Si comincia con il biologo e faunista
Luca Rotelli. Si continua con le esperienze di chi ha provato a mettere in pratica una gestione ragionata dei flussi: dall’esperienza del parco tedesco Naturpark Nagelfluhkette – Immenstadt, illustrata da
Jennifer Klemm, al racconto del progetto Resicets, delineato da
Daniele Piazza, direttore Ente di Gestione Aree Protette dell’Ossola. Infine, i partecipanti potranno ascoltare l’intervento di
Massimo Bocca, direttore del Parco naturale del Mont Avic.
Insomma, una visione d’insieme che non si ferma alla frequentazione invernale, ma continua con la stagione estiva. Infatti, il Club alpino italiano si impegnerà nel 2022, a organizzare un ulteriore approfondimento sul tema della frequentazione responsabile in estate.